Foto/grammi dell’anima
di Massimo Bisotti
Autore: Massimo Bisotti
Serie: //
Edito da: Mondadori
Prezzo: 14,00 € (ebook 7,99 €)
Genere: Narrativa
Pagine: 148 p.
Trama: Dopo lo straordinario successo di Il quadro mai dipinto, ecco i Foto/grammi dell’anima, il primo libro di Massimo Bisotti, in una versione ampliata e riveduta dall’autore, impreziosita da dieci splendide illustrazioni di Stefano Morri realizzate per l’occasione. Un libro che ha l’apparenza di una raccolta di fiabe contemporanee: “Il giardino dell’anima”, “Il mare e la luna”, “L’ombrellaio del tempo”, “L’istrice solitario”… sospese tra le favole di Esopo e Il Piccolo Principe, capaci di evocare e incantare, come solo la letteratura più grande e vera sa fare. Attraverso queste storie, in cui non sempre l’uomo è protagonista, impariamo l’importanza dell’umiltà e la fatica che ognuno di noi fa per diventare se stesso. Raccontando l’amore fra due note su un pentagramma o i bisticci che agitano i colori sulla tavolozza di un pittore, Massimo Bisotti ci parla di noi, dei nostri entusiasmi e dei nostri errori di felicità, che tanto spesso ci conducono lontano dal cammino previsto. Questo libro nasconde dentro di sé un piccolo miracolo: la capacità dell’autore di scavare dentro il suo cuore e raggiungere contemporaneamente quello del lettore, creando un contatto di anime che si mettono a nudo. Ancora una volta Bisotti riesce a stupire e a commuovere, mostrandoci un cammino di vita in cui sono deposti i giudizi e i pregiudizi, diretto al riconoscimento di quello che è più vero, profondo e necessario, dentro di noi e dentro chi incontriamo nel nostro percorso. Un percorso che porta a conoscersi e riconoscersi. A vivere le emozioni fino in fondo, abbassando le difese, per quanto possa far male. Ad accettare le nostre imperfezioni piuttosto che farci uccidere dalla paura di fallire. Ricordandoci, di nuovo e sempre, la cosa più importante: “mai controcuore”.
I libri di Bisotti sono parole che ti entrano dentro e non se ne vanno, sono pensieri che ti tatuano l’anima. Ecco, Massimo Bisotti è uno dei pochi scrittori capaci di tatuarti l’anima.
È bello per una volta immaginare e trovarsi poi tra le mani un libro diverso dai soliti, che non ha la presunzione di insegnare ma di ricordare a noi stessi la bellezza che si cela dietro ciò che ci circonda.
Questo libro parla della vita e degli innumerevoli percorsi che ognuno di noi compie, perché in fondo cos’è la vita se non un viaggio? Ed è questo che ho trovato in queste piccole storie, l’imperfezione del viaggio, del suo, del mio, del viaggio di ognuno di noi.
Ogni singolo racconto porta con sé colori, profumi, ricordi che legano ognuno con la propria parte migliore, quella legata alla spontaneità dell’infanzia e di giorni che restano conservati dentro il cassetto dei ricordi.
Che bello aprire quel cassetto e sfogliare senza un ordine preciso tutto ciò che ci portiamo dentro come un libro che racchiude la parte più genuina del nostro essere.
Massimo Bisotti è sempre stato capace di connettermi con quella mia parte, fatta di poca razionalità ma tante emozioni. Il mio cassetto speciale in cui custodirvi dentro i ricordi più preziosi e ritrovarsi poi a sorridere quando per caso uno di questi ti scivola tra le mani, proprio come una capsula del tempo che ci restituisce ciò che eravamo e che crescendo abbiamo dimenticato.
Leggere questo libro mi ha ricordato una famosa frase di Socrate: “Chi vuol muovere il mondo, muova prima se stesso.” E anche Bisotti sembra insistere sullo stesso punto. Nella vita non esistono ricette di perfezione, l’equilibrio è una conquista di ogni giorno, la felicità, uno stile di vita.
La più grande rivoluzione, e l’unica possibile, è quella interiore: parte da noi stessi.
La vita, col passare del tempo, insegna che le cose davvero importanti hanno un valore inestimabile che nessuna moneta al mondo è capace di comprare perché le cose che più contano nella vita hanno un valore ma mai un prezzo. È questa l’eccezionalità delle cose uniche, delle cose vere.
E così facciamo la conoscenza dell’istrice solitario che ci fa riflettere sul senso della libertà e sulle scelte che si fanno nella vita, perché anche non scegliere è una scelta.
Vivere in un limbo non è scegliere di vivere, ma è lasciare che la vita scelga per noi.
Non ci sono convenzioni che ingabbiano più di quelle che noi stessi ci cuciamo addosso, non ci sono dolori più grandi di quelli che non ci concediamo di provare, perché amare ed essere feriti è una possibilità ma avere paura di farlo è condannarsi alla certezza che la vita che viviamo non potrà mai dirsi degna di essere vissuta.
Quanta aridità che spesso c’è in giro, quanta indifferenza. Attraversiamo la vita degli altri senza far rumore, quasi come un viaggio in solitaria perché ci hanno insegnato che le collisioni possono essere dolorose ma in fondo da cosa proveniamo noi se non da una grande collisione?
E ci sono collisioni che lasciano il segno più di altre e alcune, a volte, ti cambiano la vita per sempre.
I veri supereroi al giorno d’oggi sono quelli che come superpotere hanno il coraggio di amare.
Non vi dirò quale storia tra tutte sia la mia preferita ma ognuna di esse, chi più chi meno, mi ha lasciato dentro un messaggio che probabilmente ero pronta a cogliere.
Lo dico da anni, la lettura mi ha aperto le porte verso un universo infinito, il mio. Ritengo sia questo il vero superpotere di chi legge, quello di avere il coraggio di guardarsi dentro e di conoscersi ogni giorno di più imparando, anche attraverso le storie che più ci appassionano, che il vero obiettivo è di trovare la forza di amare e di accettare noi stessi, così come siamo.
Riconoscersi è raro, non perdersi è la splendida eccezione.