La luce ancora fioca e l'aria fresca del mattino rendono l'attesa più sopportabile. Non sono ancora le 6 e Pet è già da diverse ore sveglia e attende, elegantemente seduta sul bordo della strada, di dare al monaco il cibo da lei preparato come offerta in questo giorno così speciale.
Se non fosse per l'abito che indossa e per il cuore che batte all'impazzata, sembrerebbe una mattinata qualsiasi in questo villaggio dell'Isaan. Dentro di sé sa bene che, una vota ricevuta la benedizione, l'attesa dell'arrivo dello sposo sarà breve. Non è abituata ad essere al centro dell'attenzione e a fatica nasconde l'imbarazzo a chi le chiede se è emozionata.
Anche i monaci sorridono nel vedere Pet commuoversi alle loro parole d'incoraggiamento. Io, da lontano, osservo in silenzio, trattenendo anche il respiro per timore di disturbare. Vorrei essere invisibile per non rovinare l'intimità della cerimonia, per potermi avvicinare e sussurrare all'orecchio della giovane sposa " coraggio!", perché diciamocelo, ci vuole coraggio per amare.
Ed eccolo lo sposo, accompagnato da amici e familiari, protetto da un ombrello e scortato dal miglior amico. Un canto incomprensibile lo precede, annunciandone l'arrivo; un rituale a metà fra scaramantico e religioso. Entrerà in casa solo dopo che gli saranno stati lavati i piedi e avrà consegnato a madre, sorella e damigelle le buste contenenti il pegno d'amore. Niente di romantico in realtà, il denaro con cui l'uomo paga la famiglia riscattando così la donna che vuole portare via! (Nota: cliccando sull'immagine qui sopra potrete vedere un breve video con l'arrivo dello sposo)
All'interno della casa l'attendono la sua promessa sposa con la madre e la nonna; il padre osserva da lontano prima di inginocchiarsi anche lui accanto a sua figlia. Per oltre un'ora, incuranti del caldo, amici e parenti accerchiano la coppia e, al cospetto dell'anziano del villaggio, si succedono nel pregare e augurare felicità e prosperità ai 2 giovani.
Il riso, simbolo di ricchezza in questa terra dove l'agricoltura è la fonte di sostentamento delle famiglie, e un uovo, simbolo di fertilità qui come in quasi tutte le culture del mondo, sono tenuti in mano mentre ognuno di noi lega al polso della sposa prima e dello sposo poi, un filo di cotone bianco. Poche parole e qualche banconota in regalo accompagnano il rituale.
Alcuni scatti per immortalare la fine della prima parte del matrimonio. Il caldo inizia a farsi sentire e, nonostante non sia ancora mezzogiorno, le prime bottiglie di birra vengono stappate per sedare le gole arse più dalla polvere che dal peperoncino del cibo preparato in abbondanza per tutti gli ospiti della festa.
Ora è il turno della famiglia di Pet di percorrere la distanza che li separa dalla casa che accoglierà la giovane. 80 km possono essere un'infinità in questa terra dove in pochi possiedono una macchina. Li percorriamo in poco più di un'ora lasciando a casa solamente i parenti più alla lontana. Tutti gli altri vogliono sincerarsi che la nuova famiglia di Pet possa garantirle la felicità che merita. La dote pagata non è sufficiente a stabilire che troverà gioia nella nuova dimora. Le 2 famiglie non avevano mai visto prima le case l'una dell'altra e sono fiere di poter dimostrare quanto valgono.
Musica, alcol e cibo ci accolgono al nostro arrivo. Ora è il turno di parenti e amici dello sposo benedire la coppia sotto gli occhi attenti e forse anche un po' commossi di chi non vedrà più tanto spesso la giovane aggirarsi a piedi nudi per la casa. Il tempo trascorre lento; un cellulare squilla ed annuncia la morte di un vicino di casa. Nessun dramma, nessuna sceneggiata. Forse un sospiro di sollievo perché tutto quel ben di Dio avanzato non andrà sprecato ma servirà a saziare quelli che dal matrimonio si recheranno al funerale. Cicli che inevitabilmente si susseguono. Si riparte. E' quasi il tramonto e, domani, si torna a Bangkok.