Foxconn, quando l'espansione sfrenata può generare Errori

Da Investireoggisicuro

Foxconn è il gigante cinese che si occupa dell'assemblaggio di molti prodotti commercializzati dai marchi più famosi del settore Mobile: Asus, Google e, sopratutto, Apple tra i tanti.

Negli ultimi anni, grazie al boom dei tablet e degli smartphone, e ai bassi prezzi della manodopera cinese, Foxconn è riuscita ad accaparrarsi la maggior parte delle commesse relativamente alla produzione di questi prodotti, ma nell'ultimo periodo, a partire dal novembre del 2012, la situazione è cambiata notevolmente.

La crescita salariale degli operai cinesi, i numerosi articoli apparsi sulla stampa internazionale riguardo le miserabili condizioni lavorative degli stessi e, conseguentemente, la presa di distanza di molti clienti di spicco, stanno mettendo a dura prova la tenuta della società cinese.

La classica tegola sulla testa è giunta due giorni fa, quando Apple ha rimandato indietro ben otto milioni di terminali giudicati difettosi e/o non conformi a quanto richiesto, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei materiali e dell'assemblaggio. Il primo, deciso segnale di come l'incredibile espansione di Foxconn stia portando ad evidenti difficoltà nella gestione di tutta la filiera produttiva, ormai immensa, sia per quanto riguarda il numero dei fornitori sia per quanto riguarda il numero delle fabbriche possedute.

Questo errore potrebbe costare a Foxconn tra i 200 e i 250 mln di dollari, buona parte degli utili che genera nell'arco di un trimestre. Non è un caso, quindi, che il titolo nella borsa di Hong Kong sia in costante declino.

Constatando, in ultimo, che gli investitori statunitensi stanno perdendo la fiducia in Apple, la quale genera il 70% del fatturato di Foxconn, non è da escludere nel prossimo futuro un veloce declino per l'azienda cinese. Come è  cresciuta, potrebbe rimpicciolirsi.


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