"[...] E, quindi, sinistra e destra non ci sono proprio più
Il bello è che lo dicono tutti, anche gli esponenti di destra e sinistra parlando di se stessi con frasi al limite dell'insensato. Tipo: 'La sicurezza non è di destra, né di sinistra.0
Che vuol dire tutto ovvero non vuol dire niente.
Lo dicono [...] quelli che contrastano sia destra che sinistra, senza rendersi conto poi di non sapere bene dove andare quando si tratta di questioni sulle quali destra e sinistra si scontrano da sempre, come il tema dei diritti degli immigrati oppure la giustizia e i diritti delle persone.
L'importante però è pretendere di non cristallizzarsi, è dichiarare che si vuole andare 'oltre' queste categorie: l'unico tratto unificante, per chi si dichiara né di destra né di sinistra, non a caso, è essere contro i partiti, quelli di destra e quelli di sinistra, anche quelli 'riverginati'.
Il sospetto è che chi nega l'esistenza della destra o della sinistra sia in realtà semplicemente di destra o, quantomeno, conservatore. In generale, tutto questo accanimento sulle categorie della dialettica [...] dovrebbe fare riflettere, perché di fatto sposta il conflitto fino ad annullarlo.
L'obiettivo [...] è negare le alternative e quindi l'alternanza, riducendola a uno schema secondo cui da una parte c'è il sistema, dall'altro quelli che si sentono da esso esclusi.
Non si tende più al centro, perché al centro e nel centro ci sono già tutti.
Ci si muove su singoli temi, senza predisporre un progetto di società orientato a un obiettivo preciso.
Si sceglie di volta in volta su che cosa puntare. Senza dare parametri di riferimento, perché il riferimento stesso impegna e costringe, mentre il trasformismo, per sua natura, è 'svincolato da ogni concreta opzione programmatica e finalizzato soltanto a una generica esigenza di stabilità.'
Sono tutti trasversalisti e si dichiarano tali, spensieratamente.
La rimozione del più classico tra i conflitti è la strada per fingere di costruire qualcosa di nuovo o, meglio, di apparentemente tale. Ma il progetto si spinge ancora più in là, verso il Partito di tutti, proprio tutti, nessuno escluso. [...]"
Fonte: Il trasformista - La politica nell'epoca della metamorfosi, G.Civati, Schegge - Indiana
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