Fra gioco d'azzardo e legge di stabilita': emendamenti distruttivi?

Creato il 20 dicembre 2012 da Alessandro @AleTrasforini

Un articolo pubblicato sul sito de La Repubblica descrive, in maniera abbastanza chiara, quelli che sarebbero i contenuti di alcuni degli emendamenti apposti alla Legge di stabilità attualmente in corso di (ultima) approvazione: 
"[...]Gioco d'azzardo: Non ci saranno nuove proroghe: entro il 31 gennaio  [...] partiranno le gare per l'apertura di nuove sale per il poker live (le partite nei circoli privati e nelle sale dedicate), nonostante il tentativo di far slittare il bando di sei mesi con emendamenti alla legge di stabilità. La Ragioneria generale dello Stato ha giudicato infatti troppo oneroso uno rinvio, perché la mancata gara implica minori introiti. [...] slitta a giugno l'entrata in vigore della stretta sulle pubblicità dei giochi, prevista dal decreto Balduzzi tra le misure per contrastare la ludopatia.[...]"
Potrebbero quindi arrivare, in caso di celere e distratta approvazione, abbattimenti dei vincoli relativi all'apertura di tante nuove sale per il poker e per il gioco d'azzardo? La stessa sorte di "posticipo" finirà, invece, per investire anche le norme relative alla stretta sulle pubblicità degli stessi giochi.  Quali sono state, di fronte a queste pessime eventualità, le opinioni del Ministro Balduzzi, autore fra l'altro dello stesso decreto che "limava" per "razionalizzare" il numero di posti letto negli ospedali? Il sito de Il Corriere riporta, in un altro articolo, dichiarazioni apparentemente non equivocabili: 
"[...] Sono sconcertato per gli emendamenti notturni sul gioco d'azzardo patologico che sembrano invertire la direzione che il governo ha avuto rispetto a questa questione di impatto enorme. [...]"
A queste dichiarazione arriva, puntualmente, la replica fatta dal Presidente di Confindustria - 'Sistema Gioco Italia':
"[...]Siamo stupiti e rammaricati per le dichiarazioni del ministro Balduzzi in cui si lamenta che gli operatori del gioco abbiano stravolto i provvedimenti di legge a suo tempo presentati. [...] Dopo che Governo e Parlamento hanno deciso tutto e il contrario di tutto, ora si vuole spostare la responsabilità dei provvedimenti [...] su inesistenti lobbies e su un presunto potere degli operatori del gioco legale che in questa partita nulla hanno fatto. Ricordiamo che gli operatori del gioco sono già pronti all'applicazione delle norme previste dal decreto Balduzzi, con la predisposizione di cartelli e messaggi sulla probabilità di vincita e sui rischi del gioco.[...]"
Servono veramente solo cartelli e messaggi su probabilità di vincita e rischi di gioco per limitare i tragici effetti derivanti dai comportamenti ossessivo-compulsivi riconducibili al gioco d'azzardo? La risposta a questa domanda non può, fortunatamente, essere in alcun modo "puramente affermativa".  La convizione di arginare questo problema ricorrendo esclusivamente a "cartelli e messaggi sulla probabilità di vincita e sui rischi del gioco" è una questione che, purtroppo, profuma più che mai di cialtroneria e buffonata assoluta.  I numeri ed i mali del gioco d'azzardo sembrano avere, infatti, radici ben più profonde (ed ottimamente innaffiate?) da estirpare.  Si riporti, a titolo d'esempio, il contenuto di una dichiarazione promossa da "Libera" relativamente al gioco d'azzardo: 
"[...] Il gioco d’azzardo [...] comporta risvolti etici, educativi e patologici, perché crea dipendenza in una fascia non esigua di giocatori, presentando aspetti sociali perché di fatto costituisce una vera e propria tassa sui poveri che si illudono di far quadrare i propri bilanci tramite scorciatoie. E non da ultimo [...] alimenta gli affari della criminalità perché non solo ad ogni espansione del gioco legale si avverte anche un’espansione del gioco illegale, ma soprattutto perché crea indebitamento e quindi ricorso a fonti di denaro illecito e alla pratica sempre più diffusa dell’usura.[...]"
Quali i risvolti reali ed economici di questa alternativa distruttiva? Si riportino le seguenti parole, tratte dal sito cesda.net:
"[...]l’Italia è il terzo Paese nel mondo dopo Giappone e Regno Unito per volume di gioco, ed il primo per spesa pro capite: circa 1260 euro di spesa procapite (neonati compresi). Tra il 2003 e il 2010 il volume del gioco d’azzardo in Italia ha avuto un andamento crescente, a ritmi che non hanno ceduto affatto alla crisi economica [...]."
Se nell'ormai lontano 2007 la mole di gioco era pari a 'soli' 42 miliardi di Euro, nel solo 2011 si sono raggiunte cifre prossime ai 76 miliardi: quale grande sforzo, in tempo di crisi. La pagina prosegue in maniera purtroppo chiara sul silenzioso male causato da questa devastante ossessione: 
"[...]L’incidenza del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) tra gli adulti riguarda l’1-2 % della popolazione.  Il forte aumento della pressione pubblicitariaha determinato una maggiore propensione a giocare d’azzardo con conseguente crescita della patologia.  Negli ultimi anni si è riscontrato un proporzionale aumento di livello consumo, abuso e dipendenza.  Secondo stime del Dipartimento delle Politiche Antidroga si rischia di passare dal quadro degli anni 2007-2008, in cui l’incidenza del gioco patologico era pari all’1% e quella del gioco problematico pari al 5% della popolazione, ad un’incidenza del gioco patologico pari al 7-10% e del gioco problematico del 10-18% . Grave è la compromissione sociale e finanziaria sui prestiti usuranti. Fra il 2005 e il 2010 l’Ufficio Antiracket e Antiusura del Ministero dell’Interno ha visto un  aumento del 165% delle istanze di accesso al fondo di solidarietà di vittime dell’usura, conaumento di denuncia per usura anche in Regioni prima non considerate a rischio, fra cui l’Emilia,la Lombardia, la Toscana, e molti casi vedono l’azzardo fra cause e concause. [...]"
Studi promossi dal Coordinamento Nazionale per i Giocatori d'Azzardo, risalenti al 2011, hanno messo in evidenza fortissime probabilità di correlazione fra ricorso al gioco e minore scolarizzazione: quante famiglie finiscono per avere esistenze azzerate di fronte a fortune dilapidate dinanzi a vere e proprie macchinette "ammazza-uomo"? Quante sarebbero le esistenze spezzate (o spezzabili?) per colpa di questo tremendo male? Esistono stime affidabili ed attendibili?  Si riporti qualche frammento utile tratto da un articolo de "Il Sole 24Ore": 
"[...] Quattro italiani su dieci sono catturati dal gioco d'azzardo. Il giocatore tipo è un maschio, con la licenza media inferiore, che beve alcolici e fuma. Ma la categoria più a rischio è quella dei giovani giocatori, che abusano anche di farmaci come i tranquillanti. [...]"
Stando al medesimo articolo, riportando fonti del Cnr, si avrebbero circa 15 milioni di adulti puntualmente "interessati" a questa ossessione; è davvero sufficiente applicare "cartelli e messaggi sulla probabilità di vincita e sui rischi del gioco"?  Quanti e quali sono i costi sociali derivanti dalle cure necessarie da apportare sul piano umano per cercare di salvare le esistenze distrutte da questo male? A questa domanda cercano di rispondere le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), riportando nel seguito cifre che non hanno bisogno di spiegazioni o chiarimenti: 
"[...] Sono oltre 6 miliardi di euro i costi complessivi per la società dovuti al gioco d’azzardo in Italia. 800.000 gli italiani che presentano problemi di ludopatia. Questi i dati evidenziati da “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco di azzardo promossa dalle Acli [...]. Le cifre sono imponenti. Nel 2011 il mercato mondiale dei giochi d’azzardo ha raccolto 417 miliardi di euro.  L’Italia [...] rappresenta oltre il 15% del mercato europeo del gioco e oltre 4,4% del mercato mondiale.   La spesa pro capite per ogni italiano maggiorenne va da 1703 euro [...] a 1890 euro e la stima della spesa complessiva per l’anno 2012 è di 94 miliardi di euro [...]Mentre la crisi colpisce i consumi e i risparmi delle famiglie italiane, la “passione” per il gioco cresce e continua a pesare sullo Stato, con costi sanitari (ricorso al medico di base più alto del 48% per i ludopatici, interventi psicologici, ricoveri, perdita di performance lavorativa del 28%) e relazionali(problematiche familiari, divorzi, violenze, depressione, ansia, deficit di attenzione, bassa resistenza ad altre dipendenze, idee suicide).[...]"
Cosa poter fare per arginare questo male sia economico che sociale? La risposta ha una chiarezza che trova, purtroppo, pochissima luce nelle cifre derivanti dai fondi circolanti nei conti pubblici "grazie" a queste tematiche. Citando un articolo de "Il fatto quotidiano" si ha, infatti, quanto segue: 
"[...]Nel corso del 2011 le entrate totali sul gioco d’azzardo hanno consentito allo Stato italiano di incassare 13,7 miliardi di euro con una crescita di oltre 1 miliardo di euro rispetto all’anno precedente che vale, in termini percentuali, un significativo +8,4%. [...] Nel corso del 2011, ha reso noto l’AAMS , l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, il fatturato dei giochi d’azzardo ha sfiorato gli 80 miliardi di eurocontro i 61,4 del 2010. Al netto delle vincite pagate e delle tasse pagate allo Stato (cui si sommano quelle versate dai vincitori stessi), i concessionari di Lotto – la cui raccolta, grazie ai famosi numeri “ritardatari” è cresciuta del 30% – , videopoker, gratta e vinci e scommesse sportive varie, si sono portati a casa un guadagno netto di oltre 9 miliardi. [...]"
Quali dovrebbero essere le misure da impiegare per estirpare questo male? Si riporti, nel seguito, qualche spunto di riflessione interessante:
"[...] la propensione dei giovani alla dipendenza da gioco è stata al centro di un dibattito accesosi ulteriormente negli ultimi tempi. Da più parti si è chiesto al governo di intervenire perbloccare con una legge le contestate pubblicità sul "gioco responsabile” con le quali, di fatto, viene promossa l’attività dei monopoli. Un piano legislativo di intervento sulla dipendenza [...] è ancora assente. L’ultimo ‘Atto di indirizzo sulla politica fiscale’, comunque, impegna formalmente l’esecutivo a operare nel contrasto ai fenomeni di “ludopatia, gioco compulsivo e gioco da parte dei minori” e a quelli “di esercizio illegale e non autorizzato del gioco” con l’obiettivo, tra le altre cose, di “consolidare il gettito fiscale”. Adesso, ovviamente, si attende anche il provvedimento di legge.[...]"
Le direzioni funzionali sembravano essere state particolarmente avviate, forse, con parte dei provvedimenti successivamente indeboliti dagli emendamenti alla legge di stabilità. Le proposte della Commissione Antimafia sarebbero, invece, ricollegabili a quelle definite nel seguito: 
"[...]La Commissione Antimafia si è pronunciata [...] richiedendo al Primo Ministro Monti un Decreto con cinque misure essenziali:
  • tutela dei minori;
  • responsabilità civile dei gestori verso le famiglie dei gamblers;
  • divieto assoluto di pubblicità ingannevole;
  • trasparenza sulle società concessionarie con sede all’estero;
  • applicazione norme antimafia sui gestori, anche retroattive.[...]"
Qualunque ulteriore commento sembra essere, purtroppo, superfluo...ma comunque in attesa di importanti e positivi cambiamenti.

Per saperne di più:
"Ddl stabilità, slitta la stretta su spot giochi.Tav, oltre due miliardi alla Torino-Lione", Repubblica.it,  (http://www.repubblica.it/economia/2012/12/19/news/legge_di_stabilit_spunta_l_emendamento_omnibus_slot_machine_depotenziato_il_decreto_balduzzi-49089897/)
"Balduzzi «sconcertato» sulla legge di Stabilità«Sul gioco d'azzardo direzione sbagliata»", Corriere.it, (http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_19/decreto-balduzzi-gioco_becfdb40-49e1-11e2-8f39-57d26b118e07.shtml)
"Numeri e cifre del gioco d'azzardo in Italia", aise.it (http://www.aise.it/italia/societa/102616-numeri-e-cifre-del-gioco-dazzardo-in-italia-lunedi-a-roma-il-dossier-di-qliberaq.html)
"I numeri del gioco d'azzardo in Italia ed in Toscana", cesda.it, (http://www.cesda.net/?p=2631)
"Quattro italiani su dieci dipendenti dal gioco d'azzardo. Uomini e giovani i più a rischio.", Il Sole 24Ore, (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-05/quattro-italiani-dieci-dipendenti-122153.shtml?uuid=AajiuzaE)
"Gioco d'azzardo: 6 miliardi di costi sociali", acli.it, (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=7424:gioco-d%E2%80%99azzardo-6-miliardi-di-costi-sociali&Itemid=351)
"Gioco d’azzardo, +30 per cento di guadagno nel 2011. Per lo Stato entrate da 9 miliardi", Il Fatto Quotidiano,  (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/07/gioco-dazzardo-cento-guadagno-2011-stato-entrate-miliardi/195890/)


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