Fra giovani e politica: quali orizzonti?

Creato il 19 ottobre 2013 da Alessandro @AleTrasforini
"[...] Al Partito [...] i giovani sono essenziali. 
Non solo per la disponibilità di tempo e la domanda di conoscenza, ma soprattutto per il loro desiderio di cambiamento e la minore propensione al cinismo. 
Nel partito della mobilitazione cognitiva essi possono trovare un terreno dove confrontare le proprie esperienze, apprendere, concorrere a cambiare. 
Ma tre [...] ruoli e attività possono [...] dare un forte contributo al partito nuovo e convincere loro stessi a partecipare al dibattito. 
In primo luogo, anche con il coinvolgimento di associazioni e aggregazioni giovanili esistenti, anche rigorosamente indipendenti, è possibile costruire nei luoghi territoriali del partito un [...] 'apprendistato cognitivo' che affidi ai giovani, sfruttandone la disponibilità di tempo e il desiderio di cambiamento, il compito di animare il dibattito sulle questioni di interesse comune, con un'esplicita inversione dei ruoli rispetto alle precedenti generazioni: interpretare e discutere dati; reperire e valutare argomentazioni di merito; investigare modelli attuati altrove; partecipare ad applicazioni di sperimentalismo; studiare ed illustrare documenti di indirizzo delle istituzioni internazionali, europee e nazionali. A questa funzione potrà corrispondere [...] la cooperazione di non-giovani, esperti, anch'essi propensi ad apprendere. E' così che si rende possibile ed effettiva [...] l'abitudine al lavoro tra generazioni.
In secondo luogo, i giovani - siano essi membri, simpatizzanti o 'altri' - possono portare [...] la conoscenza delle esperienze che essi realizzano nel territorio in modo auto-organizzato mirando a trasformazioni concrete. [...]
il partito potrebbe favorire le opportunità esplorative e formative di qualità per i giovani iscritti e simpatizzanti, promuovendo [...] l'esplorazione del mondo tramite libri, 'missioni' in altri territori, incontri culturali e con personalità capaci di fomentare interrogativi e ricerca. 
Queste linee di azione [...] potranno anche porre su basi diverse la selezioni di nuovi volontari o funzionari per lo stesso partito: non riti cooptativi, logiche di approvazione o disapprovazione e neppure esaltazione di 'esperienze simbolo', ma sani e trasparenti processi di selezione, promozione e formazione. 
Si eroderà [...] la logica dell'adesione basata su fedeltà e subalternità.
Potrà essere combattuta la propensione  malsana [...] a costruire dipendenza dalla politica, creando false èlite nel mondo giovanile fondate su protezioni, veicoli e legami per ottenere impiego o partiti di reddito o per intercettare e partecipare a reti che facilitano la conquista di posizioni di rendita personali o di gruppo [...] tra partiti stato-centrici e macchina arcaica dello Stato. [...]"
Fonte: "La traversata - una nuova idea di Partito e di Governo", Fabrizio Barca, Feltrinelli Editore


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