Fra questione energetica ed appelli, con un'occhiata a qualche quesito da poter sottoscrivere...

Creato il 26 settembre 2015 da Alessandro @AleTrasforini

L'energia e le modalità per ricavarla rendendola utile ed impiegabile per l'essere umano sono due punti che, forse e non a torto, rappresentano una delle sfide più grandi che l'umanità intera dovrebbe cogliere per cercare di vincerle. Cosa possa rappresentare la questione energetica per l'essere umano potrebbe essere forse cosa chiara a tutti, osservando la circostante natura dei fatti.
Fra clima, consumi elettrici e termici, attività produttive e necessità di risparmio, di anno in anno, tutto appare sempre più legato a molteplice filo con quanto è definibile come energia.
Senza apporto energetico molt( issim)e delle cose che conosciamo sarebbero senza vita, spente od inutilizzabili. Alla luce di queste generalizzazioni, senza bisogno di scendere in dettagli particolari che potrebbero forse distogliere dalla questione principale, si potrebbe forse considerare la questione energetica come potenziale sorgente per circoscrivere nuovi obiettivi di sviluppo.
Facendo ciò si potrebbe finire per favorire una rinnovata idea di economia, meno imperniata su squilibri di vecchia data ed assai meno radicata su situazioni che denotano una fortissima precarietà di pensiero nuovo. Pensiero mancante, proprio perché servirebbe ( cercare di) vedere certi fenomeni sotto una luce nuova al fine di poterli meglio risollevare in un quadro di molteplici forme: globale, mondiale, continentale, statale, regionale e locale che scriver si voglia.
Quale voce può avere la competenza tecnica orientata al compiere certe scelte rispetto ad una politica che troppo spesso si è dimostrata radicata su paradigmi diametralmente opposti a quelli che dovrebbero essere funzionali per realizzare quella differente visione di cui sopra?
A questa domanda cerca di rispondere un tentativo di dialogo ed approfondimento, strutturato da alcuni docenti ed esperti in materia energetica delle maggiori Università Italiane fra le quali spicca quella di Bologna. Il quadro richiamato dall'appello, descritto sotto il titolo di " Energia per l'Italia", risulta esteso a tutte le autorità istituzionali che è possibile coinvolgere per far presente l'importanza di una serie di questioni radicali. Citando dal documento in esame, risulterà possibile scrivere quanto riportato nel seguito:

"[...] vorremo chiarire che non siamo portavoce di nessun partito: non siamo politici, ma scienziati. Crediamo che le decisioni debbano essere prese dalle Istituzioni, cioè dai governi nazionali e locali. Riteniamo [...] che chi è a capo delle Istituzioni, prima di prendere decisioni riguardo problemi complessi come quello dell'energia e del clima, abbia il dovere di ascoltare il parere di docenti e ricercatori che, per la quotidiana consultazione della letteratura scientifica e per le intense relazioni con colleghi di tutto il mondo, possono dare utili suggerimenti per uscire dalla crisi energetico-climatica [...]"

L'urgenza di promuovere una battaglia tanto sensata quanto impellente nei confronti di una situazione simile presuppone la necessità di analizzare con occhio tanto competente quanto imparziale l'attuale orientamento energetico dello stato italiano. Facendo questo passo in avanti da un punto di vista caratteristico di dati e contesti specifici, è possibile scrivere che:

"[...] Consumiamo quantità enormi di combustibili fossili [...] immettendo nell'atmosfera, oltre alle sostanze inquinanti che causano numerose malattie, 36 miliardi di tonnellate l'anno di anidride carbonica, gas serra che ha raggiunto la concentrazione di 400 parti per milione. Ne deriva il progressivo riscaldamento del pianeta che sta già causando conseguenze catastrofiche. Non è certo questo il modo di custodire la Terra, la nostra casa comune. [...] Il Fondo Monetario Internazionale [...] ha recentemente pubblicato un importante rapporto sulle politiche energetiche nel quale afferma che i prezzi dell'energia e dei suoi derivati devono essere collegati ai costi reali comprendenti gli effetti sull'ambiente, sul clima e sulla salute [...] e chiede ai governi di adottare politiche fiscali conseguenti, al fine di facilitare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. [...] le agenzie di rating [...] mettono in guardia contro i rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici e affermano che limitare le emissioni è conveniente anche dal punto di vista dei profitti industriali. D'altra parte le energie rinnovabili [...] non sono più una fonte marginale di energia, come molti vorrebbero far credere: oggi producono il 22% dell'energia elettrica su scala mondiale e il 40% in Italia [...]. Poiché i combustibili fossili sono una risorsa in via di progressivo esaurimento, la transizione alle energie rinnovabili sta già avvenendo in tutti i Paesi del mondo. [...]"

Il consumo di combustibili fossili potrebbe quindi essere rapportato all'inevitabile crescita del comparto rinnovabile su scala globale. L'attingere a caratteristiche specifiche e a report definiti da autorità competenti su varie materie può rendere l'idea di quanto vari campi siano in realtà intimamente connessi l'uno con l'altro: ambiente, energia, economia, società, sostenibilità solo per citarne alcuni. Per quanto riguarda invece il comparto legato alla singola Italia, risulta imprescindibile partire dai cardini numerico-tecnici imposti dalla Strategia Energetica Nazionale ( SEN):

"[...] dovrebbe essere chiaro che le istituzioni, a qualsiasi livello, hanno il dovere, oltre che l'interesse, di favorire la transizione dall'uso dei combustibili fossili a quello delle energie rinnovabili. Purtroppo la strategia energetica del Governo non va in questa direzione; non guarda avanti, ma è prigioniera di interessi economici consolidati che ipotecano il futuro energetico e ambientale del nostro Paese. Il Governo [...] ha deciso, col decreto Sblocca Italia e altri decreti più recenti, di facilitare e addirittura incoraggiare le attività di estrazione delle residue, marginali riserve di petrolio e gas in vaste zone del territorio e del mare.
In particolare l'estensione delle trivellazioni interesserà aree densamente popolate come la nostra regione, zone dove sono presenti città di inestimabile importanza storica, culturale ed artistica come Venezia e Ravenna, tutta la costa del mare Adriatico dal Veneto al Gargano, le regioni del centro-sud e gran parte della Sicilia. Attribuendo un carattere strategico alle concessioni di ricerca e sfruttamento di idrocarburi, il Governo ha semplificato gli iter autorizzativi, tolto potere alle regioni e prolungato i tempi delle concessioni con proroghe che potrebbero arrivare fino a 50 anni. [...] il Governo non prende in considerazione la necessità di creare una cultura del risparmio energetico e più in generale della sostenibilità ecologica e complica sempre più le procedure che già ostacolano lo sviluppo delle energie rinnovabili. Questo atteggiamento è tanto più incomprensibile in quanto a trarre vantaggio dalla transizione energetica saranno i paesi che importano grandi quantità di combustibili fossili, che hanno abbondanti energie rinnovabili e che possiedono un'industria
manifatturiera in grado di promuoverne lo sviluppo. Queste sono [...] le condizioni in cui si trova l'Italia dove, quindi, la transizione energetica dovrebbe essere favorita mediante un'opportuna strategia basata, oltre che sullo sviluppo delle energie rinnovabili, anche sull'aumento dell'efficienza energetica e sulla moderazione dei consumi. [...]"

Il quadro specifico da cui partire risulta, nell'appello in esame, concentrato sulla suggerita realizzazione di alcuni punti programmatici che dovrebbero mirare a perfezionare il più possibile l'unione esistente fra i vari livelli precedentemente citati e predisposti all'integrazione l'uno con l'altro. Richiamandosi al quadro specifico, sarà possibile riassumere quanto segue:

  1. Riduzione del consumo di energia, da perseguirsi mediante un aumento dell'efficienza energetica e mediante creazione di una cultura della sobrietà considerando la limitatezza ormai evidente delle risorse terrestri;
  2. Riduzione dell'uso di combustibili fossili, cercando quindi di limitare danni sia a clima che ad ambiente ed esseri umani;
  3. Promozione legata all'impiego di fonti energetiche "alternative", valutando anche la possibilità di colmare tramite nuove azioni disuguaglianze nel tentativo di strutturare un differente modello economico.

Leggere per documentarsi, farsi un'idea o contestualizzare nuove modalità di informazione e potenziale confutazione.

" Appello - Energia per l'Italia", energiaperlitalia.it

" 24 luglio 2015 - Incontro con l'Assessore Regionale Paola Gazzolo", Possibile.com

(http://www.possibile.com/wp-content/uploads/2015/06/Documento-Balzani_Regione-ER.pdf)

" Lettera al Governo - Energia per l'Italia"

(http://www.energiaperlitalia.it/lettera-al-governo/)


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