Herstein disse che “il falso ricordo è un problema di conoscenza”. Ovvero, se la conoscenza non c’è, la mente inventa storie per riempire il buco.
Confesso la mia ignoranza: non so chi sia Herstein. Google come prima opzione mi indirizza verso Israel Nathan Herstein, matematico vissuto fra il 1923 e il 1988, e la cosa mi stupisce un po’. Chi fa la considerazione che ho riportato poco più su è uno psichiatra, e io mi aspettavo di imbattermi in uno psichiatra o in uno psicologo. Magari c’è un omonimo che non ho trovato, il solo cognome è un po’ poco per una ricerca e di gente che lo porta ce n’è in abbondanza, ma magari chi ha fatto questa considerazione è davvero il matematico Israel Nathan Herstein. Gli scienziati a volte possono essere sorprendenti, e non mi riferisco alle loro capacità nel loro specifico campo di studio.
La frase, come avrete immaginato dalla foto che ho postato, proviene da Vita di Tara di Graham Joyce (pag. 154), e io ora mi sento in colpa per non aver scritto il suo necrologio per FantasyMagazine perché quando all’inizio di questo mese ho saputo della sua scomparsa ho letto il nome ma, siccome non avevo molto tempo e il nome in sé al momento non mi diceva nulla, non ho approfondito. Suppongo che a breve recensirò il romanzo che sto leggendo, intanto vi lascio con la considerazione che anche Matrim Cauthon aveva buchi nella sua memoria e che quei buchi sono stati riempiti, non con storie ma con ricordi di altre persone. Robert Jordan era un fisico (oltre che un lettore da 300 libri l’anno), e chissà perché io sospetto che conoscesse l’opera di Herstein.