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Secondo i dati diffusi dall'ultimo 'World Population Prospects' delle Nazioni Unite, entro quest'anno (2011) l'umanità raggiungerà 7 miliardi di abitanti. Il World Population Prospects[...]
è il più autorevole rapporto sullo stato della popolazione mondiale e sulla sua evoluzione.
Normalmente, per quanto riguarda gli scenari futuri, il rapporto individua tre varianti principali per la crescita della popolazione definite alta, media e bassa.
La variante media è ritenuta maggiormente attendibile.
Nella nuova revisione 2010 la variante media indica una popolazione mondiale al 2050 di 9 miliardi e 310 milioni di persone [...]
Il nuovo rapporto ricorda che l'attuale popolazione umana dovrebbe raggiungere entro il 2100 la cifra di 10,1 miliardi, toccando [...]
nel 2050 [...]
la cifra di 9.3 miliardi di abitanti.
La maggior parte dell'incremento che si verificherà riguarderà i Paesi ad alta fertilità, che comprendono 39 paesi africani, nove asiatici, sei in Oceania e quattro in America Latina.
E' bene ricordare le tappe percorse dalla crescita della nostra popolazione sulla Terra, con la previsione relativa ai valori che saranno raggiunti nel futuro:
- il primo miliardo è stato raggiunto nei primi anni dell'Ottocento;
- il secondo nei primi decenni del Novecento;
- il terzo miliardo è stato raggiunto il 25 ottobre del 1959;
- il quarto il 27 giugno del 1974;
- il quinto il 21 gennaio del 1987;
- il sesto il 5 dicembre del 1998;
- il settimo [...] raggiunto nel 2011;
- l'ottavo il 15 giugno del 2025;
- il nono il 18 febbraio del 2043;
- il decimo il 18 giugno del 2083.
[...]
La crescita della popolazione ha subito una straordinaria accelerazione negli ultimi due secoli, e si incrocia inevitabilmente con i nostri modelli di uso e consumo delle risorse e di crescente produzione di scarti e rifiuti.
Ogni giorno che passa indeboliamo la capacità di 'supportarci' dei sistemi naturali e la loro capacità di metabolizzare gli scarti della nostra attività.
Si tratta di una situazione paradossale: sappiamo bene che non possiamo vivere al di fuori dei sistemi naturali dai quali direttamente deriviamo e dipendiamo [...]
, ma facciamo di tutto per renderli vulnerabili, compromettendo seriamente le capacità di recupero e rigenerazione della natura stessa.
E' come se stessimo operando per indebolire le capacità del nostro sistema immunitario, consentendo [...]
alle situazioni patologiche di avere la meglio.
E' evidente che le nostre società non possono continuare su questa strada.
Le alternative esistono e la conoscenza scientifica [...]
ci ha messo a disposizione accurate analisi per comprendere lo stato in cui ci troviamo, ed è anche stata capace di elaborare [...]
proposte operative destinate a modificare significativamente i nostri modelli di sviluppo sociali ed economici. [...]
Gli studiosi N.Armaroli e V.Balzani ricordano [...]
che ogni secondo l'umanità consuma quasi 1000 barili di petrolio, 93mila metri cubi di gas naturale e 221 tonnellate di carbone.
Se dovessimo mantenere fino al 2050 lo stesso trend di incremento del consumo energetico che abbiamo avuto negli ultimi 60 anni, avremmo bisogno di costruire ogni giorno circa tre centrali a carbone, due centrali nucleari o 10 chilometri quadrati di moduli fotovoltaici. E' possibile tutto ciò? Ha qualche senso?
[...]
Dal 1950 a oggi l'economia globale è diventata oltre cinque volte più grande.
Se continuerà a crescere allo stesso ritmo, nel 2100 sarà 80 volte quella che era nel 1950.
Questa eccezionale escalation dell'attività economica globale non ha precedenti nella storia.
E' in contrasto assoluto con quel che sappiamo, in termini scientifici, della nostra disponibilità finita di risorse e dei complessi sistemi ecologici dai quali dipende la nostra sopravvivenza.
E' possibile perseguirla? Ha qualche senso?
Il noto economista [...]
Tim Jackson [...]
si chiede:
'E' già impossibile immaginare un mondo in cui le cose andranno semplicemente avanti come prima.
Ma che dire di un mondo in cui 9 miliardi di persone possano raggiungere tutte il livello di ricchezza e abbondanza atteso per le nazioni dell'OCSE?
Ci sarebbe bisogno di un'economia pari a 15 volte quella attuale [...]
entro il 2050, e pari a 40 volte quella attuale [...]
entro la fine del secolo. A cosa può mai avvicinarsi un'economia del genere?
Come va avanti? Offre davvero una visione realistica di prosperità condivisa e duratura?
Nella maggior parte dei casi evitiamo di guardare in faccia la dura realtà di questi dati. [...]
La stabilità dell'economia moderna dipende a livello strutturale talla crescita economica.
Quando la crescita mostra segni di incertezza [...]
i politici si fanno prendere dal panico. Le imprese faticano a sopravvivere. La gente perde il lavoro e a volte la casa.
La spirale della recessione incombe.
Mettere in dubbio la crescita è considerata una cosa da pazzi, idealisti e rivoluzionari.' [...]
la fedeltà alla crescita è stato l'elemento dominante del sistema economico e politico che ha portato il mondo sull'orlo del baratro con la recente crisi finanziaria ed economica.
L'imperativo della crescita ha plasmato l'architettura dell'economia moderna, ha motivato la libertà concessa al settore finanziario, è stato almeno in parte responsabile dell'allentamento delle regole, dell'eccessiva estensione del credito e della proliferazione ingestibile (e instabile) dei derivati finanziari. [...]
La crisi economica [...]
non è la conseguenza di una cattiva prassi isolata in determinate aree del settore bancario. L'incoscienza, l'irresponsabilità, è stata molto più sistematica, approvata dall'alto con un obiettivo ben preciso: far continuare e proteggere la crescita economica. [...]"
(tratto da: '
Le nostre società al bivio: il futuro tra collasso e sostenibilità', G.Bologna -
Un mondo al bivio - come prevenire il collasso ambientale ed economico, L.Brown)
Cosa scrivere di una società nella quale sembrano ormai necessari indici di crescita squilibrati per garantire un futuro (
in)sostenibile all'intera popolazione umana?
Cosa poter scrivere di un mondo nel quale lo squilibrio nella distribuzione delle ricchezze è talmente diffuso da non poter essere più arginato e/o mitigato?
Cosa poter scrivere di un mondo nel quale i debiti pubblici cumulati negli anni potrebbero condurre al soffocamento intere generazioni oggi alla ricerca di un posto nel mondo?
Qualcuno ha forse assunto decisioni sbagliate e/o provvedimenti presi non pesando adeguatamente eventuali conseguenze? Può la via di uscita da una crisi essere '
presa' percorrendo '
sentieri' perlopiù identici a quelli già battuti precedentemente?
A questi contenuti, a queste ed a molt(
issim)e altre potrebbero rispondere forse alcune famose parole attribuite ad Albert Einstein:
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Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stessosenza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Giunti ad un bivio che sembra non vedere ancora una fine, è lecito scegliere con ragionevole '
anticipo' quali strade prendere. Prima che sia troppo tardi, ovviamente.
Foto tratta da:
greenreport.it