Frana seppellisce un gruppo di case nel Messinese: quattro morti (un bambino)

Creato il 23 novembre 2011 da Samalos

MESSINA - Un bambino di 10 anni, una donna di 24 e un padre con un figlio grande sono morti nella frana che ha colpito ieri sera un gruppo di case nella provincia di Messina: Scarcelli, frazione di Saponara, e' un fiume di fango, e non e' escluso che possa nascondere altri corpi. 
La frana arriva a ora di cena, al termine di una giornata di pioggia incessante che ha battuto per ore non solo la Sicilia, ma anche le isole Eolie, la Calabria (dove il giorno prima si era contato un altro morto per il maltempo), un pezzo di Sardegna e un po' tutto il Sud. 
Si teme subito, a Saponara, per i possibili dispersi. Li cercano gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri, accorsi sul posto. Presto ne vengono segnalati due, un padre e un figlio che mancano all'appello. La madre si e' salvata per miracolo, aggrappandosi alla ringhiera di un balcone. 
I vigili del fuoco riescono a salvare un ragazzo investito dal fiume di acqua e fango che ha invaso le strade. E non smettono di cercare. "Il paese è in ginocchio - aveva detto il vicesindaco di Saponara, Giuseppe Merlino -, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi, travolti dalla frana, siano in vita". 
Sul luogo del disastro, che si può raggiungere solo a piedi, i soccorritori continuano a scavare. In un paese vicino, Monforte San Giorgio, il conducente di un mezzo scavatore che cercava di rimuovere massi e detriti dalla strada, viene intanto investito dal fango, restando gravemente ferito. 
Il primo corpo ad essere restituito e' quello di un bambino di 10 anni. Si chiamava Luca Vinci e al momento della tragedia era in casa con la madre, che si e' salvata. Tutto e' accaduto troppo in fretta e, anche se distante solo pochi metri dal figlio, non ha potuto far nulla. 
Intanto esonda un torrente a Villafranca Tirrena (Messina), a valle di Saponara, e 20 famiglie rimangono isolate. Poco dopo, ormai a notte fatta, emergono dal fango anche i corpi senza vita di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, le due persone che risultavano disperse nella frana di Scarcelli
Passano pochi minuti e il responsabile della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, annuncia il recupero di un quarto corpo: e' di una donna di 24 anni. E vi sarebbero ancora dispersi. "Le notizie che arrivano dal messinese - aveva affermato verso sera il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, quando ancora non si sapeva dei morti ma gia' si segnalavano alluvioni, piene, frane e crolli - inducono in primo luogo la forte solidarietà per le famiglie colpite, e rafforzano l'esigenza di avviare subito un piano nazionale integrato per la difesa del suolo". ''Interventi - aveva detto proprio oggi alla commissione Ambiente al Senato - che l'Italia non può permettersi di rinviare".
Nel messinese sono migliaia le persone rimaste isolate; interrotta la distribuzione di corrente elettrica; chiusa l'autostrada A20 Palermo-Messina in entrambe le direzioni. Disagi anche nel traffico ferroviario, con i treni costretti a riparare in stazione in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo. Nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto i danni maggiori. Qui il torrente Longano è tracimato riversando in tutto il paese un'onda d'acqua e fango che ha portato via con sè auto, motociclette e tutto ciò che si trovasse per strada in quel momento.
Notte di paura e di tensione anche per gli abitanti di Catanzaro e provincia a causa del maltempo. Ieri sera in quattro ore, dalle 19,30 alle 23,30 sono caduti 227 mm di pioggia. Difficile per molti lavoratori tornare a casa: molti quelli rimasti bloccati negli uffici, come il policlinico e le strutture della zona di Germaneto e Giovino, oppure all'interno dei negozi. Alcuni passeggeri sono rimasti invece bloccati all'interno dell'aereoporto di Lamezia Terme.


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