FRANCES HA (Usa 2012) è stato presentato al XXXI Torino Film Festival, nella sezione Festa mobile.
Ci sono film che possiedono una grazia particolare, un tocco leggero capace di farti sognare, di farti uscire dalla sala, a fine proiezione, con i lucciconi agli occhi, consapevole di aver assistito a qualcosa di speciale: diretto da Noah Baumbach, Frances Ha è uno di questi.
In questa deliziosa ed elegante commedia americana, ambientata ovviamente a New York, non succede quasi nulla (Frances, i suoi amori, la sua grande amica Sophie, il suo tentativo di diventare ballerina…), ma più che il cosa è il come, a contare: un come di straordinaria dolcezza, esuberanza, candore. Il bianco e nero non può che ricordare, ovviamente, l’intramontabile Manhattan, ma siamo lontani da scimmiottature alleniane o di qualsiasi altro autore. Certo, i riferimenti al grande cinema del passato, per esempio alla Nouvelle Vague, citata anche attraverso le musiche di Georges Delerue, ci sono tutti, ma Frances Ha non è un film derivativo. Questo per il semplice fatto che le vicende dei personaggi sono completamente immerse nella contemporaneità, nella nostra epoca precaria, tecnologica, dai rapporti umani sfilacciati e dai tanti punti interrogativi.
A emergere è ovviamente la figura della ventisettenne protagonista, interpretata magnificamente da Greta Gerwig. Personaggio fuori dagli schemi, Frances è costruita in modo perfetto nel suo mix di imprevedibilità, ingenuità, simpatia e, in fondo, solitudine. Ti fa sorridere, ma ti fa anche venir voglia di prenderla tra le braccia per assicurarle che prima o poi i momenti brutti finiranno e il sole tornerà a splendere. E in effetti, come esige ogni commedia, il finale – pur non essendo affatto consolatorio o eccessivamente ottimistico – lascia ben sperare circa il fatto che Frances riuscirà a dare una sistemata alla propria esistenza. Estremamente toccante il rapporto d’amicizia tra la protagonista e Sophie, così profondo e a volte contrastato da somigliare quasi a un amore.
A tratti potrebbe sembrare un po’ fighetto e radical-chic, questo film, e non ho dubbi che piacerà ai tanti hipster o simili che andranno a vederlo, ma credo che ci sia qualcosa, in Frances Ha, capace di andare oltre la moda attuale, qualcosa che in un modo o nell’altro rimarrà.
Alberto Gallo