Recensione a cura di Monica Pasero
Mi capita molte volte d’imbattermi in liriche complesse, arricchite troppo spesso dal superfluo. Le quali, rischiano così di perdere la loro autentica bellezza .Non è il caso però di questa silloge “All’altezza degli occhi “ in cui non posso fare a meno di evidenziare la scelta dell’ autrice, la quale ha voluto comporre versi puliti,sfoltendoli da tutto ciò non era dispensabile, lasciandone però intatta la loro l’essenza. L’origine del pensiero giunge nitida al lettore,senza appesantirne l’ opera. La scorrevolezza dei versi, scivola su queste pagine, presentandone la lettura fluida e piacevole. Spesso l’autrice utilizza liriche con rima accompagnate da figure retoriche, che armonizzano il suo pensiero. Il suo linguaggio è semplice e comprensibile. Nei suoi componimenti poetici, racconta stati d’animo, ricordi, attimi passati, piccoli appunti del suo vivere . Non è facile a mio avviso saper trasmettere con pochissime righe un pensiero completo e soprattutto comprensibile a tutti. Per cui immagino tutto il grande lavoro svolto dalla poetessa, la quale ha portato alla nascita di questa piccola ed essenziale raccolta, in cui traspare tutta la sensibilità e la passione di quest’ autrice, che è riuscita a giunger al lettore con la pura essenza dei suoi versi
Per acquistare : http://www.rupemutevoleedizioni.com/letteratura/novita/all-altezza-degli-occhi-di-francesca-candida.htm
É IL MIO SOGNO CHE MUORE
È il mio sogno d’amore
che stringo tra le braccia
come un figlio che muore.
Invano la betulla scuote il ramo
Invano si sporge l’alloro,
sopravvivere al Sogno
è il destino più amaro.
Francesca Candida
l