FRANCESCA FRANCA BALDACCI e il suo CIAO LUCA
Creato il 28 novembre 2012 da Tuttosuilibri
@irenepecikar
Francesca Franca Baldacci, giornalista e scrittrice, - ha al suo attivo importanti collaborazioni editoriali - sa come arrivare al cuore delle lettrici; talvolta con ironia altre con maggiore introspezione regalando sempre una scrittura scorrevole e coinvolgente.
A cura di Irene Pecikar
D:
Ciao, Francesca e ben ritrovata. Accomodati nel nostro salotto, cosa posso
offrirti?
R:
Un caffè, grazie… liscio!
D:
Hai pubblicato di recente una pagina molto interessante su Facebook QUI
una carriera invidiabile la tua. Tenendo conto del tuo vissuto, chi è oggi
Francesca Baldacci?
R:
È una donna come tante che cerca di barcamenarsi tra lavoro e famiglia. E che
per fortuna svolge un lavoro particolare, una passione, un sogno trasformato in
realtà. Credo che sia una delle cose più belle che potesse accadermi nella
vita. Dopo la nascita dei miei figli, si capisce.
D:
I tuoi personaggi toccano sempre il cuore. Di genere è il libro e di cosa parla?
R:
Ciao Luca è un
romanzo da me scritto nel 1975, quando ero in seconda liceo classico. L'ho
praticamente scritto sui banchi di scuola! Avevo diciassette anni e mezzo. I
protagonisti della storia sono perlopiù ispirati a personaggi del mondo della
letteratura latina, italiana, della filosofia, che mi avevano particolarmente
colpito (Lucrezio, Cartesio, Sallustio, Orazio, Cicerone, Catullo, Machiavelli
ecc.). Mi sono solo ispirata, eh? Niente di più. È ambientato a Roma. La
vicenda è drammatica e Luca è il classico bello
e dannato, ossessionato da pensieri di morte. Si parte dalla fine, dopo che
lui si è suicidato. Elisa racconta la sua vita con lui, da quando lo ha
conosciuto...
D:
Qual è il
motivo che ti ha spinta a scrivere una storia così tragica a 17 anni. E come
mai l’hai pubblicato solo ora.
R: Mah! Il
personaggio di Lucrezio-Luca bello-e-dannato (la voce era che si fosse proprio
suicidato, voce pare infondata) mi ha colpito molto. Da adolescenti si è
sensibili a questi estremi secondo
me.
Come mai l'ho pubblicato ora? Era il classico romanzo nel cassetto. Quello che pensi sì, prima o poi lo pubblicherò. E ho sottoposto la trama a Roberta
Gregorio, ne abbiamo discusso tanto insieme! Comunque era, tra i tanti che ho
scritto da ragazza, il mio preferito in assoluto.
D: Quanto il
modo ellenico e più in generale gli studi classici hanno influenzato la tua
vita e la tua scrittura?
R: Gli studi
classici hanno sì influenzato la mia vita e il mio modo di scrivere, senza
dubbio. Diciamo che allora non me ne rendevo quasi conto... Non leggevo
moltissimo eppure questi studi sono rimasti dentro di me...
D:
A che pubblico si rivolge Ciao Luca?
R:
A un pubblico di tutte le età. Non è una storia rosa nel senso stretto del
termine. Direi che gli adolescenti – magari che studiano i classici – ci si
possono trovare benissimo, vista anche l’età in cui ho scritto il romanzo. Ma
anche gli adulti. Forse sono presuntuosa, ma questo tipo di storia fa
riflettere su temi fondamentali: la vita, la morte…
D:Quando,
come, dove scrivi? Riti propiziatori particolari?
R:
Scrivo sempre, a ogni ora, ma preferisco le ore del mattino, con la mente fresca
lavoro meglio. Visto che ho un portatile, lavoro in casa in due angoli
particolari: l’angolo-studio, al piano di sopra, e il tinello, a piano terra.
Diciamo che ho bisogno di concentrazione: che spesso, però, viene interrotta
dai vari componenti della famiglia, ahimè. In genere per loro che io lavori o
no, non ha alcuna importanza. Ci sono, dunque “posso” essere disturbata in
qualunque momento ed essere disponibile per qualunque evenienza. Non ho riti
propiziatori particolari.
D:
Hai qualche suggerimento per chi ha la tua stessa passione e vorrebbe un giorno
scrivere per professione?
R:
Leggere e scrivere tantissimo, tutti i giorni un po'. E non arrendersi mai,
nemmeno davanti a cento porte chiuse. Insistere. Se scrivere è una dolce
malattia, prima o poi succederà qualcosa...
D:
Progetti futuri?
R:
Tanti. Continuerò a scrivere per le riviste, racconti e romanzi. E a breve
uscirà una bella sorpresa per tutti i miei lettori, qualcosa di cui vado molto,
molto orgogliosa. Per scaramanzia non dico ancora nulla, ma fra pochi giorni,
spero, lo saprete.
D:
Regalaci un breve assaggio del tuo racconto. E grazie per la visita.
R:
«È davvero finito tutto, Luca. Non ti rivedrò
mai più. E tu… hai smesso di soffrire. Hai sempre odiato questa vita, la tua
vita, hai covato sempre in te il desiderio cocente di togliertela. E ci sei
riuscito. Per te l’esistenza era come un peso terribile».
Questo l’incipit del mio romanzo. Che, come già detto, inizia
dalla fine. Ricordo a tutti che esiste
su Facebook anche una pagina dedicata a Ciao
Luca QUI
Grazie a te, Irene: è sempre un piacere!
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