Francesca Montomoli – Una stanza vuota – Nuova Edizione

Creato il 02 marzo 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Alice, in fuga da un’esperienza familiare molto negativa e affascinata dalla cultura pellerossa, si è rifugiata nella piccola capitale del Wyoming in cerca di una nuova dimensione personale. Un approdo che nel suo immaginario rappresenta l’antitesi di ciò che lascia: poca gente, nessun volto conosciuto, spazi aperti, una natura rude e talvolta ostile, poche pagine di storia, tutto in contrapposizione con un’Italia divenuta per lei simulacro di una condizione soffocante e dolorosa. Un nuovo lavoro, una nuova lingua, nuovi amici. Apparentemente tutto sembra procedere secondo i suoi desideri, ma basterà la crisi matrimoniale di uno di loro, Jason, a riaprire vecchie ferite.

Da Firenze a Cheyenne, da un Natale all’altro, le vicende dei protagonisti si intrecciano e  si confrontano come in un gioco di specchi, costringendoli ad affrontare i propri fantasmi e a guardare il mondo e se stessi con occhi diversi.

 […] il ritmo stesso della scrittura, quella sorta di metrica che quanto più è musicale tanto più aiuta il lettore nel suo “ascoltare” il susseguirsi delle frasi, dei paragrafi e delle pagine, mi ha piacevolmente colpito. Non so se faccio un piacere a Francesca, ma lo ho trovato al tempo stesso un ritmo moderno e anglosassone. Per me si tratta ovviamente di due apprezzamenti positivi. Ritmo moderno in quanto è capace di alternare frasi brevi, spesso brevissime, a volte addirittura fulminei capoversi lunghi appena una o due parole, con altre di lunghezza bastante a dimostrare l’evidente padronanza della lingua e del periodare in quello che un tempo eravamo soliti chiamare “buon italiano”. Ma aggiungo anche ritmo anglosassone perché l’Autrice sa intervallare e cadenzare pensieri pregni di significato, spesso quasi figli di una matrice poetica, con incursioni brucianti da parte della sempre benvenuta Signora Ironia. […]

(dalla prefazione di Guido Mattioni – giornalista e autore dei romanzi Ascoltavo le maree, in edizione inglese Whispering Tides, Soltanto il cielo non ha confini e Conoscevo un angelo)

“Questo romanzo è stato una graditissima sorpresa. Un romanzo che gioca sui flash-back, tecnica difficile ma molto coinvolgente se ben usata. E l’autrice ha saputo guidare il lettore in un gioco di rimandi tra passato remoto, passato recente e presente, facendoci incontrare una figura di donna che lascia il segno: Alice che ha fatto scelte sbagliate, Alice che è fuggita quanto più lontano possibile stendendo un filo, anzi una rete da acchiappasogni tra Firenze e Cheyenne, nel Wyoming. […] Francesca Montomoli appartiene alla razza dei cantastorie, quelli che scompaiono per lasciar posto alla magia che sanno creare con le loro parole. Un libro da leggere.”

(dal commento in quarta di copertina a cura di Laura Costantini – giornalista TGR Rai e autrice di numerosi romanzi fra i quali Ricardo y Carolina, Carne Innocente, Fiume pagano, Il Puzzle di Dio)

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NB In bocca al lupo Francesca, un abbraccio, Rina.