Francesca Panzacchi intervista Carlo Santi su LiberaEva

Creato il 12 settembre 2011 da Cataruz

 

FRANCESCA PANZACCHI PRESENTA

Carlo Santi

IL QUINTO VANGELO

IL QUINTO VANGELO è un thriller storico che narra di un’unità speciale del Vaticano: il "Sanctum Consilium Solutionum", a capo del quale vi è il "Risolutore", che ha l’incarico di proteggere e custodire i più reconditi segreti della Santa Sede. L’argomento e l’ambientazione prescelta si sviluppano attorno al controverso Vangelo di Maria Maddalena, andato perduto nei primi secoli d.C., ma che nel romanzo, invece, è sempre esistito e custodito segretamente presso la Biblioteca Vaticana.

Esso racchiude gli insegnamenti e l’incarico che Gesù impartì alla Maddalena, anteponendo lei agli altri Apostoli nel fondare la sua Chiesa. Il Vangelo racconta il «segreto» dell’anima che percorre sette stadi (i vizi capitali), conoscendoli e superandoli arrivando al Nous, l’intelligenza divina che domina e crea la materia potendo, così, incontrare Dio e parificarsi a Esso. Un’organizzazione segreta denominata «Il Crepuscolo», seguace della Maddalena, riesce a impadronirsi del manoscritto rubandolo al Vaticano e uccidendo, tra l’altro, tre custodi dell’archivio, prime vittime di un’interminabile lista. Il Crepuscolo ha l’intenzione di fondare una nuova religione basata sul ruolo principale della donna, quale espressione di creazione e natività.

Gli omicidi divengono di dominio pubblico mentre il Vaticano mantiene segreta la notizia del furto, considerandolo una questione interna alla Santa Sede. Infatti, la verità di quel Vangelo porterebbe inevitabilmente al «crollo» della Chiesa, così come la si è sempre conosciuta; per questo il Papa incarica Tommaso Santini, figura misteriosa a capo di un Organismo riservato del Vaticano, al recupero del manoscritto. Il Risolutore inseguirà le tracce dell’organizzazione passando dall’Egitto fino in Israele, poi da Montecarlo fino in Germania per scontrarsi violentemente e senza esclusione di colpi con un nemico millenario della Santa Sede.

INTERVISTA ALL’AUTORE

1 Carlo, come è nata l’idea che ha dato vita al romanzo?

Da una mia innata passione per la storia delle religioni e da un personaggio che mi ha sempre incuriosito: Maria Maddalena. Ancora oggi questa donna straordinaria e misteriosa non viene ricordata come merita. Tanti pensano che sia stata la prostituta liberata da nove demoni da Gesù, invece Maria Maddalena (quella dichiarata Santa e che viene ricordata il 22 luglio) era una nobile, precisamente la cugina di Lazzaro, colui che venne restituito alla vita dopo la morte per mezzo di un miracolo compiuto da Gesù. Maria Maddalena era una donna forte, estremamente intelligente e sapeva leggere e scrivere, cosa rarissima a quel tempo. È stata anche l’unica testimone della resurrezione di Cristo e, nonostante questo, la Chiesa non l’ha mai sostenuta per il merito che le spetta. Sono certo che questa incoerenza della Chiesa è determinata dai molti segnali storici che portano a dire che Ella sia stata la compagna legittima di Gesù. Questo fatto, secondo alcuni religiosi, farebbe di Cristo un uomo e non un soggetto divino, come si vuole che sia senza ombra di dubbio. Per cui la Chiesa evita di parlarne, senza sconfessare né confermare, relegando Maria Maddalena a una delle tante Sante del calendario. Questa incoerenza, condita al mio amore per l’Egitto, mi ha ispirato a tal punto che ho voluto rendere omaggio alla donna più importante della cristianità che verrebbe, se vi fosse coerenza della storia, subito dopo la Madonna.

2 Descrivilo con tre aggettivi

Adrenalinico, intrigante, coinvolgente. Aggiungo un quarto: riflessivo.

3 Chi è Tommaso Santini?

Tommaso Santini è a capo di un’organizzazione segreta dello Stato Vaticano: il Sanctum Consiliùm Solutionum (Santo Consiglio delle Soluzioni) che ha il compito di custodire e proteggere i segreti più reconditi della Chiesa. Lui è il Risolutore, la sua qualifica è Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di San Silvestro e della Milizia Aurata, ordine militare (e cavalleresco) della Santa Sede effettivamente esistente. La nomina a cavaliere dell’ordine avviene con decisione “Motu Proprio” del Papa e ne fanno parte solo pochi soggetti che si siano distinti per aver difeso gloriosamente le fondamenta della Chiesa. Tommaso Santini è un prete senza che sia obbligato all’esercizio del ministero, pur mantenendo tutte le caratteristiche ecclesiastiche a questi deputato. È un uomo d’armi, un combattente, perfettamente addestrato come gli altri consiglieri dell’SCS, per garantire la massima efficienza e professionalità degna dei migliori servizi segreti e di anti spionaggio, come per qualsiasi altro Stato evoluto. Figura che conta su poteri forti e inusuali, proprio per tutelare la riservatezza del suo operato. Ha gli occhi di ghiaccio che incutono timore reverenziale, è dotato di una struttura fisica esagerata, la sua enorme forza è pari alla sua intelligenza e cultura. È uomo di Fede, dal carattere forte e autoritario ma, sovente, non disdegna di esprimere umiltà e sofferenza, per questo si affida a una guida spirituale, che è il suo Maestro e mentore: Fra Pasquale, un frate benedettino di oltre 110 anni che fu, lui stesso, un Risolutore d’altri tempi. Insomma, Tommaso Santini è un idealista, oltre che un moderno uomo d’azione.

4 Come hai costruito il suo profilo psicologico?

Molto semplicemente ho pensato al mio carattere, alla mia essenza e a come vorrei essere, anche fisicamente parlando. Io e Tommaso Santini siamo la stessa persona, solo che lui è molto più affascinante e svolge un lavoro differente dal mio. Però ho avuto trascorsi in gioventù che potrebbero far coincidere, magari non allo stesso livello, identico fattore ideologico e gusto per l’azione e il combattimento. Da questo fatto mi è bastato ampliare le caratteristiche fisiche e caratteriali. Mentre un’altra parte del mio carattere, veemente e talvolta aggressivo, l’ho affidato alla magistrata Sonia Casoni, altro personaggio chiave della storia.

5 Quali sono i punti di forza del romanzo?

Vorrei citare un commento di un collega scrittore che ha espresso il concetto molto chiaramente: “La storia è molto ben costruita dal punto di vista narrativo. L’intensità drammatica è notevole; non vi sono momenti di quiete troppo prolungati: il lettore rimane sulla corda, dall’inizio alla fine, incuriosito dagli eventi. Sia la figura del Risolutore sia quella della Casoni sono ottimamente strutturate e ben caratterizzate. Pur raccontando una storia inventata, gli hai dato dei caratteri di verosimiglianza che la rendono “credibile” in ogni momento. Per farla breve, sei imbattibile a creare suspense, a imbastire un intreccio e a dosarne correttamente il senso del drammatico per raggiungere l’apice della tempesta e far ritrovare, poi, al momento giusto, la meritata bonaccia.” Senza falsa modestia, credo di essere sufficientemente bravo per garantire ai personaggi una veridicità assoluta perché mi sono ispirato a persone che conosco. Ogni mio personaggio appartiene a delle persone a me care oppure ad altre che non sopporto, queste ultime sono sempre coloro che fanno parte dei “cattivi”, per questo riesco a differenziare chiaramente le singole caratteristiche di ognuno. I punti di forza sono che, da subito, si entra nel “media res” in un crescendo di adrenalina, colpi di scena e descrizioni dettagliate degli ambienti in cui si muovono i personaggi ai quali affido dialoghi curati nei minimi particolari. I personaggi del libro diventano reali, compagni e amici del lettore che si affeziona loro quasi subito. Di contro, i nemici sono così antipatici che il lettore arriva a giustificare le azioni dei protagonisti pur essendo, molte delle volte, assai estreme. L’altro punto di forza sono gli ambienti e la storia documentata, infatti, racconto un dato storico, legato alla Maria Maddalena che ho studiato in modo approfondito come conosco bene gli ambienti e i territori indicati della narrazione al punto di poterli descrivere con assoluta precisione e dovizia di particolari trasmettendo al lettore il fascino e l’interesse che hanno creato in me. Per questo sono convinto che il lettore viene catapultato immediatamente nella storia, nell’ambientazione in cui si svolge il racconto, apprezzando ogni singola e diversa caratteristica dei personaggi.

6 Quanto tempo hai impiegato per la stesura?

La stesura de Il quinto Vangelo mi ha impegnato come fosse un parto: nove mesi. Periodo in cui, praticamente, ho quasi fatto solo quello perché la storia mi aveva convinto, coinvolto e appassionato a tal punto che non riuscivo più a smettere di scrivere. Dalla stesura iniziale alla successiva fase di editing si sono perse oltre 100 pagine, il manoscritto originale ne contava quasi 700, poi molte cose sono state tagliate perché appesantivano il testo. Direi che è stato quasi un parto gemellare, visto che, mentre scrivevo Il quinto Vangelo curavo, nel contempo, anche la stesura del sequel La Bibbia Oscura che ha visto la luce quattro mesi dopo.

7 A quali lettori si rivolge?

Posso dire, senza paura di essere smentito, che Il quinto Vangelo lo possono leggere tutti, anche i più giovani, anche coloro a cui non piacciono i thriller perché, a parte l’argomento che intriga già di per sé, il romanzo contiene gli ingredienti giusti per chiunque: azione, cultura, adrenalina, colpi di scena, momenti di riflessione teologica e spirituale e, perché no, anche un pizzico di aspetto fantastico. A quanto mi riferiscono, alle donne piace in modo particolare, credo perché tratto un argomento a loro congeniale: l’ingiustizia della Chiesa maschilista nei confronti delle donne, escludendole dalla vita attiva della Chiesa, per esempio attraverso la preclusione al sacerdozio. E poi c’è la Casoni, la magistrata di ferro, che non è da meno del Risolutore, che ha forza e carattere da vendere e una storia d’amore che nasce in modo molto particolare e non certo stereotipata.

8 Quali tematiche affronta?

Ne Il quinto Vangelo tratto temi teologici legati a più religioni. Quelli che molti chiamano “misteri” io li chiamo “incoerenze” storiche, non tanto perché i fatti sono poco conosciuti, bensì perché sono stati artatamente celati. Il Vangelo di Maria Maddalena si dice sia andato perduto (e quindi non è sconfessato), ma esistono delle chiare testimonianze documentate del suo contenuto, seppur contraddetto da molti studiosi. Perché non analizzarle e farle conoscere? Io penso perché dicono tutt’altro di quello che ci è stato dato modo di sapere, dicono una verità diversa dall’ufficialità religiosa, quindi, possono ingenerare “confusione”. È notorio che la Chiesa domina la mente e la conoscenza dell’intero genere Umano, altrimenti non sopravvivrebbe da duemila anni. Nel libro analizzo e riporto testualmente i comandamenti tradotti dall’originale in ebraico che ne citano otto anziché dieci, tratto il tema della resurrezione così come viene confessata dal buddismo, cito le regole monastiche greco-ortodosse, mussulmane o induiste mischiandole alla narrazione di fantasia, dove l’abilità narrante difficilmente fa comprendere al lettore dove finisce la verità e quando inizia la finzione. Su alcuni dati cito, con note a piè di pagina, dove ho scovato le informazioni, come una sorta di avvertimento che, quei precisi passaggi, non sono certo di fantasia bensì oggetto di approfondito studio. Il mio obiettivo non è quello di sancire la verità, bensì di porre in essere una mia personale riflessione su certe tematiche che non solo sono coperte da assoluto mistero, ma anche perfettamente sconosciute ai più.

9 Quanta importanza attribuisci ai luoghi dove scegli di ambientare i tuoi romanzi?

Ogni scrittore sa perfettamente che, quando scrive con il cuore, riesce a trasmettere il “calore” di quello che ha scritto. I fantastici luoghi ove ho ambientato il romanzo sono i Colli Euganei, la Città del Vaticano, il Sinai in Egitto, la Cattedrale di Aquisgrana in Germania e Montecarlo. Tutti luoghi che ben conosco e che amo, in modo particolare l’Egitto e i miei Colli Euganei. I cerimoniali tenuti dai personaggi all’interno del Vaticano sono quelli effettivamente reali e adottati da ogni persona fortunata che varca quei confini e si trova al cospetto dei Principi della Chiesa o addirittura al Papa. Io ho avuto la fortuna di frequentare, in passato, quei luoghi e quelle personalità e, per farlo, è passaggio obbligato il doversi rapportare in modo cerimonioso rigido e inflessibile. Amo ogni luogo descritto nel mio romanzo e, spero, di riuscire a farli apprezzare anche al lettore.

10 Ci sono elementi autobiografici nei tuoi scritti?

Come ho già detto, i personaggi principali hanno molte delle mie caratteristiche caratteriali e, per questo, si potrebbe dire che siamo di fronte a una sorta di autobiografia. Ma c’è un altro aspetto, assolutamente autobiografico, che voglio sottolineare. Scrivendo Il quinto Vangelo sono stato assorto nella sua storia per mesi, anche facendo altro avevo sempre in mente come proseguirla e, talvolta, mollavo tutto per scrivere ancora. Ho scritto anche per 32 ore filate. Io non me ne sono accorto subito, ma quello che ho scritto è anche un mio percorso spirituale interiore, una ricerca di me stesso, in quello che credo o come vorrei crederci. Questo aspetto me la ha fatto notare e comprendere il mio amico di sempre dopo che ha letto il libro nella sua stesura finale. Lui mi conosce bene e mi ha dato spunti di riflessione seria e approfondita. Tommaso Santini, nella vicenda narrata, viene a conoscenza di cose e fatti che lo portano a dubitare di alcune certezze da sempre professate. Queste informazioni mettono a dura prova la sua Fede in quanto viene a conoscenza di nuove verità, nuove prospettive, nuovi orizzonti teologici. Alla fine Santini apre la sua mente a esse e chiede al Papa che siano messe a disposizione dello scibile umano. Tommaso Santini viene mosso da un “regista” esterno, fuori dal romanzo sono io che conduco il protagonista a cercare, per mio conto, la mia Fede. E mi piace pensare che sia esattamente come l’ho trovata e, a seguire, come l’ho descritta nel libro.

11 Cosa ti piace leggere?

Praticamente leggo molto e di tutto, però prediligo i thriller, soprattutto quelli storici. Mi piace entrare nella tensione della storia adrenalinica, d’azione, i colpi di scena. I miei scrittori preferiti sono, tra molti altri, Matilde Asensi (la mia preferita in assoluto), Julia Navarro, Tom Knox, Lee Child, Steve Barry, Jeffery Deaver, Clive Cussler, Marco Butticchi, solo per citarne alcuni. Non cito Dan Brown in quanto “Il Giornale di Ragusa” ha scritto che Il quinto Vangelo e La Bibbia Oscura sono “…la risposta italiana al Codice Da Vinci” (http://www.ilgiornalediragusa.it/component/content/article/27091.html), quindi sarei incoerente e indelicato a citarlo. Infine, non mi piacciono i fantasy e i romanzi rosa mentre leggo volentieri romanzi per ragazzi.

12 A quali progetti ti stai dedicando attualmente?

Ho tre libri in cantiere: un sequel de Il quinto Vangelo e La Bibbia Oscura dal titolo L’Arca dell’Alleanza. Come mia consuetudine baso la storia su fatti documentati e spero di fornire alcune informazioni e riflessioni ulteriori su questo misterioso oggetto, il più importante per la Cristianità e sempre qualche buon e sano divertimento adrenalinico. In contemporanea sono intento a scrivere Ordine annullato, un romanzo che è adrenalina allo stato puro. Un genere diverso dal Thriller storico, ma sempre di thriller si tratta. Narro di un agente segreto italiano, Massimo Serami, a cui è stato ordinato di eliminare un potente capo mafia prima che possa fare cartello con altre mafie nel mondo. L’ordine è irreversibile, ma verrà misteriosamente annullato. L’agente non vuole saperne di mollare, pensa che la stessa agenzia sia corrotta e prosegue nel suo compito. L’agenzia si vedrà costretta a sguinzagliare gli uomini migliori per fermarlo. Ma Serani sarà un osso duro, l’epilogo sarà tutt’altro che scontato. Il terzo è Bastardi si diventa, un saggio tragicomico che vuole suggerire come diventare dei veri bastardi e che uscirà a ottobre 2011. Con questo “saggio” mi discosto completamente dal mio genere classico, per cui mi dissocio dal condividere il suo contenuto (rido).

Grazie Francesca.

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