Francesca Pascale a Berlusconi sulle unioni civili: "Non hai le palle, sei un ipocrita"

Creato il 24 gennaio 2016 da Tafanus

Francesca Pascale con la tessera dell'ArciGay

«Berlusconi questa fine settimana non torna a casa: la Pascale lo sbrana». Si davano di gomito, ridacchiavano, parlottavano a bassa voce mercoledì sera i parlamentari di Forza Italia mentre uscivano alla spicciolata da Palazzo Madama. Da pochi minuti avevano votato la decisione capriola di votare contro le unioni civili del Pd (le adozioni mai) ma di confermare le unioni civili light contenuti nella proposta di legge a firma Mara Carfagna. Una proposta mai votata, mai messa ai voti e che comunque è molto più avanzata sul piano dei diritti agli omosessuali rispetto ai Di.Co. che il governo Prodi cerco di far passare nel 2007 e che gli stessi azzurri berlusconiani avevano affossato.  

Di acqua sotto i ponti da allora, dal Family Day cattolico al quale partecipò lo stesso Cavaliere. È successo che il libertario e libertino (stando alle cronache) Berlusconi si è fidanzato con la giovanissima Francesca Pascale che tiene nelle borsetta l’accendino arcobaleno con su scritto “Orgoglio gay”, che nel 2014 ha fatto il suo ingresso trionfale al GayVillage di Roma a braccetto di Vladimir Luxuria contenta di mettere in crisi Forza azzurra - «voglio vedere la faccia che faranno i vari Gasparri e Santanché». Felice Luxuria di sentire Francesca dire ai giornalisti, accorsi al GayVillage, «io non sono bigotta, sono a favore dei matrimoni gay e delle adozioni, l’amore non ha pareti e confini. Berlusconi è d’accordo, apre ai diritti dei gay da buon liberale, io non sono lesbica, sono eterosessuale e innamorata...».  

Alla nomenclatura del partito sono drizzati i capelli in testa - «questa ci fa perdere una valanga di voti», cosa poi successa ma non per questa apertura ai diritti dei gay e nemmeno per il fatto chela Pascale, non paga di tanto scandalo, si è portata la transgender Luxuria a Villa San Martino, a casa del fidanzato. Il quale adesso ha tirato il freno a mano e di fronte alla levata di scudi del suo partito e sull’altare dell’alleanza con Salvini e Meloni ha stoppato il furore della effervescente napoletana. Affermando che il ddl Cirinnà introduce il matrimonio tra gay sotto falso nome. La reazione della Pascale, raccontano alcuni parlamentari azzurri, è stata furiosa. Investendo il Cav con parole non ripetibili. Ma il succo è «Silvio, ti sei fatto mettere la museruola da quei bigotti del partito, non hai il coraggio (sembra che abbia usato altro riferimento anatomico ndr) delle tue idee. E tu saresti un vero liberale? Ma fammi il piacere!». 

Non sarà un fine settimana piacevole e tranquilla per Silvio.

(Fonte: Amedeo La Mattina - La Stampa)