Francesco Bondì: “Noi siamo questa TERRA!”
“Lo spettacolo sarà una prova d’amore per Menfi”. Basterebbe già questa sua frase per testimoniare la passione che il maestro Francesco Bondì ha messo in campo nella realizzazione dello spettacolo che chiuderà, domenica sera, la più antica manifestazione siciliana dedicata al vino di qualità: Inycon.
Uno spettacolo, di cui Bondì ne è il principale ideatore, da non perdere ed in grado di soddisfare un pubblico trasversale, ansioso, per l’occasione, di recitare le vesti delle baccanti e rendere onore ad una tradizione che è allo stesso tempo il motore primario dell’economia menfitana.
Ma come si svolgerà la manifestazione? L’abbiamo chiesto al diretto interessato che, con eleganza e professionalità, ha accettato di essere intervistato per il nostro sito web.
D: Perchè hai scelto, come tema dello spettacolo per Inycon, l’elemento “TERRA” ?
R: TERRA… è stata un’intuizione! Di concerto con il Sindaco Lotà e l’Assessore Valentina Barbera, abbiamo infatti deciso di utilizzare questo elemento per identificare al meglio il nostro territorio. Deciso ciò, abbiamo in pochi minuti ideato e girato il famoso spot con il trattore e lo striscione con la scritta ‘TERRA’. Noi siamo quello che siamo perchè siamo nati in questa terra, se fossimo nati altrove avremmo altri caratteristiche, altre informazioni genetiche ed altre informazioni culturali”.
D: Puoi darci qualche info sullo spettacolo di domenica sera ?
R: “Vi svelo, un pò, il finale. Si alzerà, sul finire della rappresentazione, una tela enorme dove ci sarà scritto “Noi siamo questa TERRA!”. Un riconoscimento grandissimo e di identificazione dell’uomo che prende coscienza di quello che è, di quello che è stato e di dove viene. Queste sono delle informazioni che ci permetteranno di progettare il futuro… il nostro futuro”.
D: Terra che è anche elemento essenziale del nostro vino…
R: “Esattamente. La terra è anche quell’elemento che rende il nostro vino unico ed altamente godibile. La sapienza contadina, anche attraverso alla tecnologia, poi aiuta a migliorarne la qualità del prodotto finale”.
D: L’escavatore presente nella Piazza Vittorio Emanuele III, cosa rappresenta ?
R: “L’escavatore, in questo spettacolo, sarà un simbolo. In poche parole rappresenterà l’immagine della tecnologia. Poi, visto da vicino, l’escavatore per Menfi assume due aspetti importanti che difficilmente potremmo cancellare dal nostro archivio storico. Questa macchina ha infatti prima demolito le nostre case danneggiate dal sisma e successivamente, grazie alla sua operosità, ne ha aiutato ad innazzarle di nuove. Quest’ultimo esempio è un aspetto sicuramente positivo e lo sarà tale anche nel nostro spettacolo. Antonio Tavormina, colui che guiderà la macchina e seguirà le coreografie che avverrano sul palco, riuscirà a trasmettere al visitatore l’idea che la tecnologia, se usata con intelligenza, può aiutare le condizioni dell’uomo e della terra in cui esso opera.
D: Quindi l’escavatore non serve per fare una fontana in Piazza (rido n.d.r.) ?!?
R: “Assolutamente no (ride n.d.r.). E’ stata una battuta felice di Nino Fazio (meccanico reattivo dello spettacolo) che in pochi minuti ha fatto il giro del Paese.”
D: Nello spettacolo, ci saranno anche delle comparse ?
R: Ci saranno dei figuranti che descriveranno la vita del giardino e la vita dei contadini. Sul terzo trattore ci sarà, invece, un trono dell’allegoria e della terra in cui una donna evulerà dall’inizio del percorso scenico fino al palco. Possiamo già dedurre che la macchina agricola, così come succede nella vita reale di un contadino, sarà uno dei protagonisti di questo spettacolo.
D: Che genere musicale accompagnerà lo spettacolo ?
R: “La musica avrà una sensibilità a tratti classica ma prevalentemente sarà elettronica. La base musicale della prima scena dell’escavatore, che è quella in cui la macchina assumerà un ruolo negativo, sarà ad esempio molto ‘dura e prepotente’. Vedremo infatti una sorta di lotta tra l’uomo e le zolle (che sono delle danzatrici che tireranno dei pugni di terra all’escavatore). La terra inizialmente si rivolterà all’uomo poi invece, come per magia, tutto cambierà ….”
D: Quindi la TERRA sarà ….
R: “La TERRA sarà una donna florida. Il risveglio della Terra Madre sarà l’immagine della complicità della terra con l’uomo contro tutto ciò che può essere di distruttivo”.
D: In così poco tempo, come hai fatto ad architettare uno spettacolo così “originale”.
R: “Tutto è stato spontaneo.. nato dal cuore. Questo ci ha aiutato tantissimo nella realizzazione dello spettacolo. Essere originali significa rintracciare le proprie origini che, fondamentalmente, sono le nostre radici. Voglio però precisare che lo spettacolo non sarà un inno al mito della Terra Madre ma, bensì, al riconoscimento dell’uomo contemporaneo che deve avere verso quest’ultima”.
D: Ieri sera, in un’intervista, hai detto che sei fiero di essere menfitano. Perchè, secondo te, dovremmo esserlo tutti ?
R: “Menfi, di fatto, ha un team di talenti che spaziano in tutti i settori. Inycon, quindi, può essere il catalizzatore di queste forze e non solo una semplice vetrina momentanea”.
D: Possiamo dire che Menfi, per Iycon in particolare, sà fare squadra ?
R: “Si, è vero. Lo ha anche detto l’Assessore Valentina Barbera. L’entusiasmo della comunità ha contribuito fortemente nella realizzazione della 18a edizione di Inycon”.
D: Perchè il turista deve venire a Menfi per il 13 e 14 luglio ? Dacci dei buoni motivi.
R: “Una domanda che mi carica di responsabilità. Non te lo nascondo. Perchè venire a Menfi?!? Perchè, innanzitutto, Inycon offre al turista un’offerta variegata. Vino, mare, territorio, cultura, sport sono solo alcuni esempi per cui vale davvero la pena venire a Menfi. La kermesse enogastronomica regala, inoltre, eventi culturali di spessore. Vedere per credere!”
Ringraziamo Francesco Bondì per la sua disponibilità, simpatia e gentilezza, e gli auguriamo di continuare per questa strada, costellata di successi e soddisfazioni personali e professionali.
Si ringrazia il Dott. Accursio Lotà per la gentile concessione delle foto.