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SARDEGNA,- quotidiano di Cagliari venerdì, 12 luglio 2013 LETTURE
Un intreccio tra complotti e separatisti di FRANCESCO CASULA
Paolo Maccioni, laurea in giurisprudenza, è nato e vive a Quartu. È stato dirigente di un ente previdenziale, ha collaborato con vari istituti di ricerche di mercato e marketing, ha fatto l’imprenditore (fra l’altro in Sardegna ha realizzato una fabbrica i di materie plastiche per l'edilizia). Negli ultimi due decenni si è completamente dedicato a ordinare scritti, appunti, annotazioni e pensieri che aveva maturato nel corso delle varie esperienze lavorative. Ha cosi pubblicato tre romanzi: “La guerra del pellicano" (2oo3) "I segreti del Presidente” (2005) e "lncendio nella cattedrale” (2008), ottenendo numerosi i riconoscimenti in svariati concorsi letterari. Figlio d’arte - il padre Attilio è stato eccellente autore di poesie raccolte e pubblicate in ben dieci volumi - Paolo Maccioni l’anno scorso ha fondato a Flumini di Quartu, insieme ad alcuni amici, l’Associazione culturale Ita mi contas che settimanalmente organizza nella frazione quartese la presentazione di libri, conferenze sulla cultura, la storia e la lingua sarda, brevi corsi introduttivi alla musica e alla pittura, serate musicali. Nei suoi romanzi Maccioni denota una naturale propensione alla scrittura e personale valentia narrativa. Mi riferisco in modo particolare a "I segreti del Presidente", in cui conduce e tesse il racconto politico poliziesco abilmente, con un lessico spesso affilato, con grande tensione narrativa, incalzante e palpitante, con infiniti colpi di scena, alla ricerca dei responsabili di intrighi, misteri e sotterfugi di cui è tramato il romanzo. Che vede protagonisti di un complotto separatista sardo per l’indipendenza dell’Isola, da parte dell’organizzazione "Corsa del moro", improbabili guerriglieri, procuratori della repubblica, generali dell’esercito, medici. Quando il mistero sembra disvelato, quando "l’assassino" pare individuato, si susseguono ulteriori deragliamenti e colpi di scena. E solo alla fine il “complotto" viene chiarito e compreso in tutti i suoi contorni e nelle sue scomode verità. Un romanzo da leggere: non da chiosare. Per poterlo gustare e assaporare; Specie nelle magistrali descrizioni dell’ambiente e del paesaggio sardo. Ma anche nei dialoghi e ancor più nei soliloqui dei protagonisti. A uscirne peggio sono gli uomini di potere e delle Istituzioni: piegate queste esclusivamente alle proprie carriere e ambizioni.