Diventare genitori implica molte scelte e nuove responsabilità; tra queste una che a prima vista può sembrare semplice è la scelta del nome da dare al bambino o bambina in arrivo. Ci sono genitori che preferiscono attendere di sapere il sesso del bambino ed altri che si preparano con netto anticipo con un nome maschile ed uno femminile; in ogni caso occorre fin da subito cercare di capire quale “moda” seguire: se si vuole chiamare il pargoletto in arrivo con il nome del nonno/nonna come era comune anni fa nella pianura alessandrina, seguire la tradizione, utilizzando i nomi italiani più comuni, oppure la nuova “moda”, chiamando i neonati con nomi stranieri. I genitori alessandrini dimostrano di non avere molta fantasia. Nelle parocchie “Madonna del Buon Consiglio” e “Cuore Immacolato di Maria”, i papà e le mamme che hanno fatto battezzare i pargoli hanno optato per nomi di santi come Francesco e Matteo, superati solo dai classicissimi Marco e Luca, ancora in testa nel “ranking di battesimo”. Insomma, sembra che, dopo anni di bambini coi nomi di protagoniste di telenovelas e film d’azione, ci sia un ritorno alla solita onomastica tradizionale.
Se in città si resta ancorati alla tradizione, in provincia, oltre alla solita nebbia, si levano le ancore, approdando verso le correnti anglosassoni. “Sembra proprio che il processo di globalizzazione di cui il mondo è in balia, abbia intaccato anche le scelte all’anagrafe” afferma Padre Valentino Leonardelli della Parrocchia Beata Vergine Immacolata (Spinetta Marengo): “Spuntano David e Christian come funghi, diminuiscono i Davide e Giovanni. Tra le fanciulle, Nicole e Sara (nomi ebraici modificati) le più gettonate.” Don Carlo Franco (Masio), dopo aver riportato una lista ricca ma ripetitiva di nomi di battesimo, accoglie con un sorriso la domanda sulla “nuova campagna” del Papa. “Date ai vostri figli nomi cristiani” aveva tempo fa detto il Potentifce. “Il messaggio del Papa non era indirizzato ai genitori comuni, ma rivolto a personaggi famosi”. Effettivamente, tra i V.I.P. sembra essersi sviluppata una strana moda devota all’alternativo, e difficilmente riescono a resistere alla tentazione di chiamare il proprio bambino come un profumo, un cane, una macchina o un continente. Le celebrità appunto, fanno a gara tra loro per il più originale: da Apple a Chanel, da Swami all’ultima erede di casa Beckham, Harper Seven.
Il nome è per la vita. Può sembrare un concetto banale, ma molti genitori perdono il senso della realtà quando si tratta di scegliere il nome per il loro bambino. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui si preferisca restare nel generico e nel comune fra i nomi.
Bussando letteralmente alla porta di Don Francesco della Parocchia di Quattordio, parallela alla tradizione e questo feeling con i nomi stranieri (per lo più anglosassoni), forte è stata la ripresa di nomi di origine ebraica, come Adele, Giacobbe, Adamo, Lia, Ariele e Debora.
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