Altri lavori si susseguono riscontrando un grande consesno: "Via Paolo Fabbri 43" del 1976 (il cui titolo altro non è che l'indirizzo bolognese di Guccini e con "Piccola storia ignobile", un brano dedicato alle polemiche sull'aborto), "Fra la Via Emilia e il West" del 1984 (registrazione del concerto del 21 Giugno 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, la miglior antologia possibile dei primi vent'anni musicali di Guccini), "Signora Bovary" del 1987 (con canzoni dedicate al padre – "Van Loon" - e alla figlia Teresa – "Culodritto" - forse l'album di Guccini in cui c'è più attenzione per la musica, per una volta non solo sfondo per i testi) e l'amaro e malinconico "Quello che non..." del 1990 (con una splendida canzone d'amore – "Canzone delle domande consuete" - e la bellissima e triste "Cencio", dedicata a un amico della Bocciofila di Modena).
Credo che in tutte queste canzoni riusciamo a riflettere una piccola parte di noi ... storie e sogni di vita quotidiana che si rincorrono nel tempo e tracciano un filo indistruttibile tra Guccini e tutte le generazioni che hanno cercato e cercano un’identità, un luogo ideale per costruire un mondo migliore…
Le generazioni passano ma gli ideali e i sogni non muoiono mai …
autrice:Antonella