Fonte: Calcio.fanpage.it
Francesco Totti spegne 37 candeline sulla torta. Un compleanno speciale per la bandiera giallorossa protagonista di un momento magico che ha cancellato le delusioni della scorsa stagioni, compresa la cocente sconfitta nel derby di finale di Coppa Italia. Il “pupone”, fresco di rinnovo per altri due anni con la maglia della formazione capitolina, può festeggiare godendosi il primato solitario in Serie A della sua squadra a punteggio pieno dopo 5 giornate. Un risultato inaspettato che premia oltre al lavoro del tecnico Rudi Garcia, anche il capitano, protagonista come sempre dentro e fuori dal campo. La leggenda romanista grazie alla rete al Parma ha raggiunto quota 228 reti staccando ancora ulteriormente Nordhal, fermatosi a quota 225, e avvicinandosi ancora a Piola recordman di tutti i tempi con i suoi 278 sigilli in Serie A. Giornata di festa dunque oggi a Trigoria anche se bisogna pensare anche al match con il Bologna, con la Roma che non vuole bloccare la sua striscia di vittorie.
Una vita in giallorosso. Sono passati addirittura 20 anni dall’esordio di Totti in Serie A. Il 16 marzo del 1993 nei minuti finali di Brescia-Roma, mister Boskov decide di far entrare quel 16enne che già con la maglia delle giovanili giallorosse aveva dimostrato talento e sfrontatezza dando ragione a Gildo Giannin. Il responsabile del settore giovanile della Roma nell’89 lo soffiò ai cugini della Lazio rischiando di provocare un incidente diplomatico. La prima presenza da titolare, in Coppa Italia contro la Samp e il primo gol in amichevole con il Valencia fino alla prima rete ufficiale contro il Foggia nella stagione 1994/95. Una stagione importante per Totti che con Carlo Mazzone cresce in maniera notevole anche grazie ad una gestione oculata del suo talento. Non sono mancati i momenti bui come quello legato all’arrivo del tecnico argentino Bianchi nel 1996 che relega il giocatore in panchina spingendolo quasi all’addio.
L’inizio della Leggenda. Con l’arrivo di Zeman, Totti inizia a crescere soprattutto dal punto di vista realizzativo collezionando tra '97 e '99 30 gol in 70 partite. Un rendimento che stride con quello della sua squadra, altalenante e spesso deludente. La consacrazione del giocatore però è nell’aria e infatti l’arrivo di Capello coincide con l’esplosione di Totti che diventa il perno della formazione e il leader in campo della squadra con tanto di fascia di capitano ormai stabilmente attorno al suo braccio. Un ruolo che non spaventa il “pupone” che con gol decisivi e assist preziosi per Montella e Batistuta trascina la Roma sul tetto d’Italia per uno scudetto che ha il sapore dell’impresa. E’ un momento d’oro per il giocatore che viene premiato come miglior calciatore italiano e si classifica quinto nella classifica del Pallone d’Oro
Il cambio di posizione per un Totti goleador. Dopo la vittoria della Supercoppa, nella stagione successiva,Totti inizia a ricoprire in campo un posizione più avanzata da centravanti puro. I risultati sono subito ottimi come testimonia il traguardo delle 20 reti in campionato nella stagione 2003/2004. Un rendimento super che fa da controaltare ancora una volta all’andamento altalenante della Roma e a qualche delusione di troppo come quella legata alla finale di Coppa Italia persa nella stagione successiva contro l’Inter.
La seconda giovinezza e il trionfo di Berlino. L’arrivo di Luciano Spalletti nel 2005 e gli schemi di gioco del tecnico toscano mettono il numero 10 della Roma nelle condizioni di esprimersi al meglio. Giocando come centravanti Totti firma ancora 15 reti, alcune di queste bellissime, come il cucchiaio all’Inter del gennaio 2006. Il prestigio del capitano è assoluto al punto che Pelè lo definisce “il miglior giocatore al mondo”. Nel finale del campionato però arriva la grande paura: un fallo dell’empolese Vanigli mette ko Totti per 3 mesi. Marcello Lippi, all’epoca ct della Nazionale, decide comunque di convocarlo e il giallorosso dà ragione al mister. Grazie al suo gol all’Australia negli ottavi di finale, l’Italia prosegue la sua cavalcata iridata culminata nella conquista del titolo a Berlino. Un successo che cancella la delusione per la sconfitta in finale negli Europei del 2004. E’ l’ultima avventura in azzurro del giallorosso che il 20 luglio del 2007 decide di ritirarsi nonostante un ripensamento nel 2010.
Totti tra alti e bassi. Dopo l’infortunio e il Mondiale, Totti sembra rinato: nel 2007 si laurea capocannoniere della Serie A con 26 reti, vince la Scarpa d’Oro e regala alla Roma la Coppa Italia. Un successo bissato nella stagione successiva che però si conclude in maniera negativa con un brutto infortunio al ginocchio che lo tiene lontano dai campi per diversi mesi. Il ritorno in campo non è dei migliori per la stella romanista, nonostante nella stagione 2008/2009 riesca a raggiungere le 400 presenze in Serie A e superare Amedeo Amadei, diventando il miglior marcatore della Roma di tutti i tempi, ed entrando anche nella top 10 della classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano.
Il capitano giallorosso supera il record di gol di Nordhal. Nelle stagioni successive Totti continua a segnare con regolarità e con l’arrivo di Ranieri sulla panchina della Roma arriva ad un passo dalla conquista dello scudetto. Gol, assist e buone prestazioni ma anche alcuni episodi negativi come il brutto fallo su Balotelli nella finale di Coppa Italia del 2010 persa dalla Roma sull’Inter. Con l’avvento della dirigenza statunitense e le esperienze in panchina di Luis Enrique e Zeman, la Roma non riesce a confermare le aspettative, nonostante Totti continui a gonfiare la rete. Il 17 marzo 2013, contro il Parma segna su calcio di punizione il gol numero 226 superando al secondo posto della classifica dei marcatori della Serie A Gunnar Nordahl, a 48 goal da Silvio Piola. Un record che però viene rovinato dalla finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Una vera e propria mazzata per il capitano giallorosso.
Totti ancora protagonista per una Roma da urlo. Con l'arrivo di Rudi Garcia la Roma sembra rinata e anche Totti sembra essere tornato il leader assoluto, in campo e fuori, di un gruppo nuovamente coeso. Il capitano ha messo a segno la sua prima rete contro il Parma e si gode il primato solitario a punteggio pieno della sua squadra che dopo le tante delusioni delle scorse stagioni è tornata competitiva. La speranza del "pupone" è quella di conquistare ancora altri titoli prima di appendere le scarpette al chiodo riuscendo magari anche a superare Piola nella classifica dei migliori bomber di tutti i tempi.