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Francia: il governo sta attaccando il “binge drinking”. Bere fino a stordirsi o binge drinking favorito dai miscugli con gli energy drink.

Creato il 16 ottobre 2014 da Yellowflate @yellowflate

bingedIl testo presentato ieri prevede di punire penalmente l’incitamento dei minori a questa prassi con multe di 15 000 euro e un anno di prigione.

Incoraggiare i bambini al “binge drinking”, l’odiosa e diffusa prassi del bere sino a stordirsi, sarà presto punibile con una multa di 15.000 euro e un anno di prigione, secondo il disegno di legge presentato ieri dal governo francese, che prevede inoltre di includere l’ ubriachezza incoraggiante nella legislazione contro il ragging (antiviolenza). “Dobbiamo porre fine alle intossicazioni che hanno causato tanto male ai giovani”, ha detto in una conferenza stampa il ministro della Sanità Marisol Touraine, aggiungendo che la legge dovrebbe colpire gli “organizzatori del bullismo” e le “provocazioni alcoliche su Internet. ”

Il testo presentato dal Consiglio dei Ministri crea in concreto una nuova fattispecie di reato: “Chiunque induce un minore direttamente al bere eccessivo (binge drinking) è punito con la reclusione per un anno e 15.000 euro di multa”. Ma si prevede anche che le sanzioni previste contro il bullismo saranno estese a qualsiasi persona che incita gli altri a “bere fino ad intossicarsi”. Questo reato sarà punibile con sei mesi di reclusione e una multa di € 7.500. Il ministro della Salute vuole anche combattere “le immagini festose e amichevoli” della diffusione dell’ubriachezza dai “giochi o oggetti che promuovono il consumo eccessivo di alcol.” Tra i prodotti considerati, Marisol Touraine ha citato mercoledì mattina su Europe 1 le “protezioni per i telefoni cellulari o T-shirt con scene di ubriachezza” Dobbiamo “proteggere la gioventù contro gli interessi mercantili,” ha detto. Una notizia importante che da ragione a quanto sostiene da anni la nostra associazione, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ossia che è urgente un intervento diretto dello Stato per fermare queste assurde prassi che tanti danni stanno causando ad un’intera generazione di giovani spinti da spirito emulativo che si diffonde a macchia d’olio attraverso la rete ed i social network in ogni angolo del Paese. Anche questa volta, l’Italia si dimostra in colpevole ritardo rispetto agli altri Paesi europei dove il governo dimostra maggiore attenzione a queste problematiche sociali che stanno assumendo rilevanza di vere e proprie piaghe che però possono essere combattute con strumenti legislativi, come quelli penali, se e solo c’è volontà di farlo e non piegandosi alla volontà delle multinazionali dell’alcol.

 Lecce, 16 ottobre 2014

Giovanni D’AGATA


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