Francia, l’omaggio di Parigi alle vittime. Hollande: “Hanno ucciso in nome di un Dio tradito”

Creato il 27 novembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Un’orda di assassini ha ucciso 130 dei nostri in nome di una causa folle e di un Dio tradito”. A dichiararlo è stato Francois Hollande durante la cerimonia in omaggio alle vittime degli attentati di Parigi. “Venerdì 13 novembre, un giorno che non dimenticheremo mai. La Francia è stata colpita vilmente in un atto di guerra organizzato da lontano”. “La nazione intera piange le vittime”, ha aggiunto, sottolineando: “E’ perché erano la vita che sono stati uccisi, perché erano la Francia che sono stati abbattuti”.

(Philippe Wojazer/Pool Photo via AP)

“Cosa vogliono i terroristi? Dividerci? Falliranno perché hanno il culto della morte, ma noi abbiamo l’amore per la vita”, ha proseguito Hollande. “Conosciamo il nemico. E’ l’odio. Quello che ha ucciso a Bamako, Tunisi, Parigi – ha detto – E’ il fanatismo, l’oscurantismo, quello di un Islam traviato che rinnega il messaggio del suo libro sacro”. “Il patriottismo che vediamo manifestarsi oggi, con le bandiere, quelle Marsigliesi…tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’istinto di rappresaglia o di rifiuto dell’altro, è il simbolo della nostra unione e della nostra resistenza”, ha poi sottolineato il presidente aggiungendo: “La Francia mantiene intatti i suoi principi di speranza e di tolleranza”.

Dopo la Marsigliese, Nolwenn Leroy, Camelia Jordana e Yael Naim hanno intonato ‘Quand on a que l’amour’ di Jacques Brel. Su uno schermo sfilavano le immagini dei volti delle vittime. Successivamente ‘Perlimpinpin’ di Barbara è stato interpretato da Nathalie Dessay. Infine tutti si sono alzati quando è iniziata la lettura dei nomi delle vittime con la loro età in ordine alfabetico.

Alla cerimonia erano presenti numerosi esponenti politici francesi, tra loro il premier Manuel Valls. Cerimonia sobria e solenne. Presenti oltre 2mila persone: le famiglie delle vittime, i feriti che hanno scelto di partecipare ed erano in condizioni di farlo, il governo, molti parlamentari, i responsabili dei partiti.

Sono due le famiglie di vittime degli attentati che hanno fatto sapere di non voler partecipare alla cerimonia. Ad annunciare che non ci sarà, ieri, è stato Jean Marie Peretti, padre di Aurelie, 33 anni, uccisa al Bataclan. Giornalista e membro del Consiglio di amministrazione di Reporters sans Frontieres, Peretti accusa il governo francese di non aver fatto nulla di “concreto” dopo l’attacco a Charlie Hebdo di gennaio. Stessa motivazione è stata espressa ieri su Facebook da Emanuelle Prevost, il cui fratello 29enne Francois Xavier è stato anche lui ucciso al Bataclan. La Prevost ha esortato altre famiglie di imitarla, ma Peretti ha detto che la sua è una decisione personale e non un appello al boicottaggio della cerimonia. (ADNKRONOS)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :