Francia, ribery e benzema in stato di fermo e dal giudice per il caso zahia

Creato il 20 luglio 2010 da Rollingballs
I due calciatori francesi Frank Ribery e Karim Benzema sotto interrogatorio da stamattina, sono in stato di fermo presso la sezione buoncostume della polizia di Parigi. Lo riferisce la radio Rtl, citando fonti vicine all'indagine. I due sono accusati di aver avuto rapporti con una giovane escort di origine maghrebina, Zahia D. (oggi diciottenne) quando era ancora minorenne, ma hanno sempre negato di essere stati a conoscenza della sua età rivelata solo in seguito dalla giovane in un'intervista al settimanale Paris Match.
Ribery e Benzema sono arrivati al commissariato di prima mattina, e non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Se dovessero essere riconosciuti colpevoli di istigazione alla prostituzione minorile, rischiano una pena fino a 3 anni di carcere e 45.000 euro di ammenda. Nel quadro della stessa indagine, che ruota intorno al locale notturno Zaman Cafè, sugli Champs Elysees a Parigi, sono sotto inchiesta altre persone, tra cui uno degli agenti di Ribery e il cognato del giocatore. E ancora, sono inquisiti il gestore del bar, una cameriera e un uomo sospettato di aver ingaggiato le escort minorenni.
L'agente del giocatore, spiega in particolare il sito PurePeople, è accusato di aver fatto da intermediario tra il giocatore e l'uomo che avrebbe ingaggiato la giovane escort Zahia D., e avrebbe acquistato i biglietti d'aereo per portare la ragazza, ai tempi diciassettenne, a Monaco di Baviera, per un incontro con Ribery nel giorno del compleanno del calciatore.
«Il suo posto è molto più su un campo di calcio che dove si trova ora». Così l'avvocato del fantasista, Sophie Bottai, ha commentato, ai microfoni della radio Rtl, il fermo del suo assistito. «È stato un reato non intenzionale» ha aggiunto, spiegando che per giustificare una condanna del giocatore «lui avrebbe dovuto essere a conoscenza dell'età della ragazza, e non è così; lei avrebbe dovuto avere l'aspetto di una minorenne, e non è così; lei avrebbe dovuto dire di avergli detto che era minorenne, e non è così, dato che a tutta la stampa lei ha ammesso di aver detto, a lui come a tutti, di essere maggiorenne».
Nel pomeriggio, i due campioni transalpini dovranno comparare davanti al giudice d'istruzione, che deciderà se metterli sotto inchiesta. Lo riferiscono fonti vicine al dossier

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