Frank miller: batman, il film con darren aronofsky (mai realizzato) sul cavaliere oscuro e donald trump

Creato il 17 marzo 2016 da Comixfactory

Ben Afleck ed Henry Cavill
faccia a faccia nello scontro del secolo
Batman contro Superman


Alla stregua degli eroi di cui racconta le gesta Frank Miller è un duro. Colpito da gravi problemi di salute, Miller si è allontanato per un po' dallo scenario del mondo del fumetto, ma sebbene visibilmente provato e segnato dalla malattia che lo ha colpito ha effettuato un tour mondiale (che lo ha visto anche a Roma) per la presentazione di Sin City 2. Presumibilmente superata la fase critica, l'autore è tornato anche al mondo del fumetto e al personaggio che più popolarità e soddisfazioni ha gli donato nel corso della sua carriera: Batman. Per il cavaliere oscuro Miller ha scritto il soggetto di DKIII - The Master Race, atto terzo dell'epopea crepuscolare dedicata all'uomo pipistrello. La concomitante uscita della nuova miniserie e l'arrivo nei cinema di tutto il mondo di Superman vs. Batman (pellicola fortemente influenzata dalle opere di Miller) ha spinto Miller a interrompere anche il silenzio mediatico, concedendo una interessantissima intervista al sito The Hollywood Reporter. Un'intervista nella quale lo scrittore parla a 360 gradi, non risparmiando la sua opinione sulla attuale corsa elettorale, sul suo rapporto con i film e telefilm di DC e Marvel e sul trattamento riservato agli autori. 

Frank Miller nel suo ufficio in una recente fotografia scattata il 23 Febbraio
(foto di Allison Michael Orenstein - (c) The Hollywood Reporter )


Una delle cose che ti hanno portato a creare Dark Knight Returns fu il coinvolgimento in una serie di rapine. Che cosa accadde?
Accade qualcosa di profondamente degradante quando, per la prima volta, ti ritrovi in ginocchio a terra perché qualcuno ti ha dato un pugno nello stomaco e hai una pistola puntata alla testa. In quel momento capisci di trovarti completamente alla mercé di qualcun altro. In quel momento, non puoi fare nulla. C'è qualcosa di talmente umiliante nel vivere una situazione del genere.
Aver vissuto una situazione di questo tipo mi fece realizzare che Batman era il simbolo più potente tra quelli a disposizione della DC Comics. Certo, Superman può volare, ma Batman mi ha riportato a immedesimarmi in quell'uomo che era spaventato e, allo stesso tempo, mi ha fatto calare nei panni di quella persona che può arrivare e salvarlo. E' un mito perfetto.

Cosa lo rende così mitico?
Batman non è interessante perché ha una macchina figa. Che la abbia è una cosa grandiosa. Ma è interessante perché raddrizza ciò che non va nel mondo. A porta ordine laddove c'è caos. Soprattutto quando sei ragazzino. Hai bisogno di qualcuno, anche se si tratta di un personaggio immaginario, che ti dica che il mondo può avere un senso e che i buoni hanno la possibilità di vincere. E' per questo che ci sono gli eroi.
Il tuo Dark Knight è pieno di messaggi politici, così come la politica ha influenzato gran parte delle tue opere. Hai qualcosa da dire riguardo la attuale campagna elettorale? La stai seguendo?
"Sì la sto seguendo, ma solo per farmi quattro risate. E' un po' troppo presto per prenderla sul serio. Credo che sia un grande momento per essere un cartoonist. Nessuno avrebbe avuto la capacità di immaginarsi un buffone più grande di Donald Trump. Il fatto che si pensi che possa diventare il presidente degli Stati Uniti è lo scherzo più divertente che io abbia letto da molto molto tempo a questa parte. Almeno è quello che spero."

La copertina dell'edizione italiana
de "Il ritorno del cavaliere oscuro"


Qualcuno ha detto che hai trasformato Batman in un fascita. Sei d'accordo?
Tutti quelli che pensano che Batman sia un fascista dovrebbero analizzare le proprie idee politiche. Il cavaliere oscuro, se proprio vogliamo definirlo, è un liberista. I fascisti impongono alla gente come devono vivere. Batman si limita a imporre ai criminali di fermarsi.
Marzo per te è un grande mese se si ragiona in termini di adattamenti cinematografici di tue opere. Batman vs Superman è fortemente influenzato dalle tue opere, mentre nella seconda stagione di Daredevil assisteremo al debutto di unn tuo personaggio, Elektra. Vedrai il film e la serie TV?
No. Non lo farò con Batman, non lo farò con Daredevil. Non ho alcun diritto ad essere possessivo, ma dopo aver lavorato su un personaggio, per me è molto difficile guardare un'altra interpretazione che non sia la mia. Tuttavia, gran parte di ciò che fanno, non fa altro che innervosirmi. Così ho la tendenza a non vedere nulla di ciò che fanno, salvo alcune eccezioni.

Elektra - la letale ninja creata da Frank Miller
presto protagonista della seconda stagione della serie TV,
 coprodotta da Marvel Studios e Netflix,
Daredevil 


Sei stato pagato per l'utilizzo del personaggio di Elektra o per il fatto che siano state utilizzate alcune tue trame?
No. Non so se sanno che io esisto. Vediamo se nei titoli di coda mi accrediteranno per aver creato Elektra.
La Marvel dovrebbe pagarti, giusto?
Non sono in corsa per la campagna presidenziale. Non voglio diventare uno di quei vecchi incattiviti che imbracciano un'ascia, sperando di essere pagati meglio. Ho fatto del mio meglio per preparare la strada alle nuove generazioni di artisti,affinché in futuro possano essere trattati meglio di come sia stato trattato io. E questo è tutto quel che ho potuto fare. Al di là di questo, potrei lamentarmi su cose per le quali non ho alcun controllo. Ma ho firmato tutti i contratti che ho firmato e mi è piaciuto lavorare nelle condizioni in cui ho lavorato. E non sto piagnucolando per questo. Ho vissuto bene.
Cosa hai appreso dalla tua esperienza a Hollywood?
Devi essere straordinariamente duro e tenace. Devi essere consapevole di quel che stai facendo. Non devi permettere che nulla ostacoli il tuo cammino. Ma, nel contempo, devi cercare di essere il più persuasivo possibile. Stai lavorando con danaro che appartiene altre persone, e realizzare un film costa davvero tanto. Il danaro è il fattore predominante, il che ha sia aspetti positivi che negativi. Quando devi realizzare qualcosa che richiede un così forte impegno economico, tutti ne sono spaventati. E le persone tendono a essere caute proprio quando c'è bisogno di essere coraggiose.
Per parlare della tua prima esperienza a Hollywood, dobbiamo tornare agli anni '90, quando fosti chiamato per scrivere i seguiti di Robocop. Come andarono le cose?
Non andarono molto bene perché non avrebbero potuto. Non mi va di lamentarmi di quanto accadde. Ero inesperto. Indisciplinato. Ero un pessimo mediatore, incapace di gestire il lavoro, non scrissi dei buoni film. Non ho alcun rimpianto se non quello che avrei potuto fare un lavoro migliore.
Volgendo lo sguardo all'indietro, su The Spirit, c'è nulla che avresti fatto in maniera diversa?

Lo farei meglio. Non so se questo avrebbe influenzato l'esito del film o le reazioni che ha suscitato - influiscono tanti fattori differenti - ma avrei fatto un lavoro migliore, e questo è tutto ciò che potrei promettere.

the Spirit, il personaggio creato da Will Eisner portato sul grande schermo,
senza troppo successo, da Frank Miller

Hai lavorato al fianco di Darren Aronofsky su un progetto cinematografico incentrato su Batman che non ha mai visto la luce. Cosa accadde?
Era la prima volta che lavoravo su un progetto di Batman collaborando con una persona che aveva una visione del personaggio più oscura della mia. Il mio Batman, era considerato da lui troppo cordiale.Ne avremmo potuto discutere, e avrei potuto dire "Batman non farebbe una cosa del genere, non torturerebbe nessuno", e cose del genere. Ne venne fuori una sceneggiatura confusa, che ci venne splendidamente ricompensata, ma poi alla Warner la lessero e dissero: "questo film non lo vogliamo fare". Il produttore esecutivo voleva fare un film di Batman alla cui visione avrebbero potuto assistere anche i sui figli. E non era questo il caso. Non c'erano giocattoli. La Batmobile era solo un'auto addobbata. E Batman avrebbe rinunciato alla sua fortuna per vivere una vita da strada, in modo che sarebbe stato in grado di sapere cosa prova la gente comune. Avrebbe costruito la sua personale versione della Batcaverna in un tunnel abbandonato della metropolitana. E avrebbe creato Batman indossando un mucchi di stracci, con lo scopo di combattere il crimine e le forze di polizia corrotte.

Perché non hai provato a farne una Graphic Novel?
Forse lo farò.

DK III - The Master Race