Irrompe in passerella un urban punk ricoperto di borchie e di nero vestito: più che contro il sistema, quelle borchie sono anzi il simbolo della perfetta integrazione nella macchina della quotidianità, della città, del lavoro.
Ma l’uomo di Frankie Morello, che sfila sulle note live di Benjamin Dukhan, anela alla liberazione spirituale e comincia a spogliarsi dei tessuti rigidi per approdare ad un look da globetrotter, fatto di trecce, pantaloni di lana, caldi maglioni per girare il mondo. E il punto d’arrivo è l’India: ecco spuntare camicioni impreziositi da gemme e monete, capelli che si allungano, corpi che si liberano. I colori della terra sostituiscono il nero asfalto, tutto si fa più leggero, finché sulla passerella arriva lui.
L’ultimo stadio del cammino spirituale verso la libertà indossa solo un piccolo peplo intorno alla vita finchè… voilà, tutto cade e ci ritroviamo di fronte agli occhi un uomo nudo, che sfila disinvolto ma che, alla fine, pudicamente si copre e ci da le spalle.
- A questo modello avranno dato un doppio cachet – commenta la mia collega di FashionBlaBla Vittoria. Si scopre poi essere un attore, Giuseppe Sartori della compagnia Ricci/Forte. Godetevi il video…