František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Amorpha Fuge à deux couleurs, 1912
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga: recensione di Emanuele Greco: al Palazzo Salm di Praga una mostra – František Kupka: The Road to Amorpha. Kupka’s Salons 1899-1913, fino al 3 marzo 2013 – che ripercorre l’iter artistico di František Kupka verso l’astrazione attraverso la sua partecipazione ai Salons parigini (1899-1913). Vista dalla piazza antistante il Castello, adagiato su un’altura che domina la Moldava, in un pomeriggio timidamente piovoso d’inverno, Praga appare in tutta la sua bellezza misteriosa. La leggera nebbia attenua le forme e i colori della città, fino a confondere i tetti rossi delle case, le tinte tenui dei palazzi antichi, gli alti e spigolosi campanili, e le cupole verdi delle chiese in un’immagine indefinita, di quelle che si ricordano, a volte, al risveglio da un sogno. È a pochi metri dall’entrata principale del Castello, nel neoclassico Palazzo Salm, recentemente restaurato ed adibito a luogo di esposizioni temporanee della Galleria Nazionale, che si svolge fino al 3 marzo prossimo un’interessante retrospettiva dedicata agli anni di attività artistica più fervidi del pittore ceco, ma per molti anni residente a Puteaux, vicino Parigi, František Kupka (1871-1957). >>
Ideata da Markéta Theinhardt e Pierre Brullé, e curata da Helena Musilová e Michaela Brixová, la mostra, intitolata František Kupka: The Road to Amorpha. Kupka’s Salons 1899-1913, ripercorre le tappe del cammino, del tutto unico e particolare, che ha portato Kupka verso la scoperta della pittura non figurativa, attraverso la riproposizione delle opere esibite ai Salons parigini tra il 1899 e il 1913. La mostra, in cui sono esposte opere provenienti da varie collezioni internazionali – il Museo d’Arte Moderna Kampa, la Galleria Nazionale e la Galleria del Castello di Praga, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Museum of Modern Art e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Philadelphia Museum of Art, l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, e varie collezioni private – è divisa in dieci sezioni, più una introduttiva, ognuna delle quali dedicata ad un Salon a cui l’artista ha partecipato in quei quattordici intensi anni di attività, le quali permettono di esplorare il processo creativo di Kupka e la sua modalità di approccio alle questioni relative al colore e alla forma. L’esposizione, quindi, propone Kupka come una figura pubblica che ha presentato e difeso consapevolmente le sue scelte artistiche ai Salons parigini. Oltre alle sue opere, però, sono esposti per analogia e confronto anche due dipinti di altri autori (Jean Metzinger, Danseuse au café, 1912; e Albert Gleizes, L’Homme au balcon, 1912), presentati anch’essi insieme alle opere del pittore ceco al Salon d’Automne del 1912.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Le Bibliomane, 1897
L’esposizione si apre con la sala introduttiva in cui è presentata la nuova collezione di opere e documenti di Kupka (dipinti ad olio ancora sconosciuti, schizzi, acquarelli e appunti personali), provenienti dal Museo d’Arte Moderna Kampa di Praga.
Nella prima sala è descritta la situazione di Kupka al momento del suo trasferimento a Parigi, avvenuto tra il 1895 e il 1896. Il pittore, infatti, proveniva da Vienna, città in cui si trasferito da Praga nel 1892, e dove si era affermato come artista di successo. A Parigi aveva dovuto iniziare tutto da capo guadagnandosi da vivere con disegni di moda destinati a riviste illustrate, inserendosi, come pittore, nel gusto dell’Art Nouveau. Nel 1899 Kupka espone per la prima volta due dipinti e un disegno al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts, tra cui Le Bibliomane del 1897, opera che segna simbolicamente il suo passaggio parigino. L’anno successivo, nel 1900, egli espone anche all’Esposizione Universale di Parigi.
Nella seconda sala vengono esposte le opere con cui l’artista partecipa al Salon d’Automne nel 1906-07, tra cui il bellissimo Soleil d’Automne, e al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts nel 1908. Sono questi gli anni in cui l’artista si dedica nelle sue opere a tematiche di gusto critico e satirico.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, La Gamme jaune,1907
La terza sala è dedicata alla importante presenza di Kupka al Salon d’Automne del 1910. Dopo due anni di assenza, rivolti dall’artista principalmente all’illustrazione dei libri, infatti, egli partecipa al Salon del 1910 con opere come La Gamme jaune del 1907, in cui mostra di identificare l’essenza della pittura con l’assoluta purezza del colore.
Da questo momento in poi, e fino al 1913, anni in cui Kupka sarà presente con regolarità a tutti i Salons d’avanguardia, egli si pone in un dialogo fruttuoso con la nuova generazione di artisti moderni che esponevano anch’essi ai Salons, tra cui: Francis Picabia, Albert Gleizes, Henri Le Fauconnier, Fernand Léger, Jean Metzinger, Robert Delaunay e Roger de La Fresnaye.
La quarta sala è dedicata al Salon des Indépendants del 1911, dove oltre ad una retrospettiva del Doganiere Rousseau, vengono esposte per la prima volta tutte insieme opere cubiste in una collettiva promossa da Albert Gleizes.
A quel Salon il pittore ceco presenta tre dipinti ispirati al tema delle “gigolettes”, un serie che rifletteva una concezione visuale divenuta per lui già obsoleta, in cui l’artista aveva studiato varie angolazioni e pose delle figure ritratte, che, in alcuni casi, manifestavano una accentuata stilizzazione arcaica ispirata probabilmente alla recente scoperta dell’arte minoica. Tra le opere esposte vi è Le Goût de Gallien (Chanteuse de cabaret) del 1909.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Le Goût de Gallien (Chanteuse de cabaret), 1909
Alla partecipazione di Kupka al Salon d’Automne del 1911, esposizione che conferma l’importanza del movimento cubista, è invece dedicata la quinta sala. A quel Salon l’artista espone due grandi opere, entrambe del 1910: Grand Nu (Plans par couleurs) e Portrait de famille, le quali, sebbene siano tra loro molto diverse, riflettono allo stesso modo la direzione di ricerca compiuta dal pittore in quel momento.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Grand Nu (Plans par couleurs), 1910
È soprattutto il primo dipinto, però, il Grand Nu, a colpire per l’arditezza della ricerca. Costruito secondo “piani di colori”, infatti, esso appare come il risultato più maturo di anni di ricerche, di cui rimangono anche vari studi preparatori, compiuti da Kupka sul concetto di colore. Egli, infatti, era arrivato a rifiutare la resa volumetrica delle immagini, preferendo soffermarsi sugli elementi visivi propri della pittura: linee, piani, luce e colore. Il dipinto, però, a causa dell’utilizzo estremo del colore, non fu compreso dal pubblico e nemmeno dalla critica che si espresse con commenti ironici.
La sesta sala è dedicata al Salon des Indépendants del 1912 al quale l’artista partecipò con tre dipinti, Plans par couleurs (Femme dans les triangles), Portrait du musicien Follot, Le miroir ovale, tutti realizzati tra il 1910 e il 1911, sotto il titolo programmatico comune di “Piani di colore”, lo stesso che era stato dato al Grand Nu esposto l’anno prima. I tre dipinti, gli ultimi figurativi che Kupka esporrà ai Salons, costituiscono un insieme coerente sia per quanto riguarda il colore (essi infatti sono composti da una simile ridotta gamma cromatica), sia dal punto di vista delle forme rappresentante secondo una costante geometrica: nei primi due, attraverso una divisione ritmica di strisce verticali, nel terzo, rendendo il corpo femminile visto di spalle all’interno di linee curve e ovali, che suggeriscono un movimento circolare.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Plans par couleurs (Femme dans les triangles), 1910-11
L’uso dei piani di colore, attraverso il quale l’artista distrugge la resa volumetrica dei corpi, serve per rappresentare la superficie in maniera non descrittiva e per sintetizzare la struttura ritmica della composizione. In questo modo le figure, prive di dettagli descrittivi, e rese attraverso l’espediente della retroilluminazione, appaiono incorporee e diafane, quasi come fossero immagini radiografiche. Nell’utilizzo dei piani di colore Kupka si mostra in qualche modo in linea con le ricerche cubiste, presentate nello stesso Salon, e indirizzate, attraverso la scomposizione e ricomposizione dei piani, all’analisi dello spazio e dei volumi, anche se nelle opere dell’artista ceco è riscontrabile un tentativo di resa del movimento che lo avvicinano in parte alle coeve ricerche futuriste.
La settima sala, a cui è riservato un posto speciale, è dedicata all’ideale punto di arrivo della mostra, ovvero l’esposizione, per la prima volta, di due quadri totalmente astratti di Kupka, Amorpha: Fuge à deux couleurs e Amorpha. Chromatique chaude, insieme ad una rappresentanza di opere cubiste, tra cui i già ricordati Danseuse au café di Jean Metzinger e L’Homme au balcon di Albert Gleizes, nella famosa sala XI del Salon d’Automne del 1912, sala che provocò un grande scandalo nella critica. Il 1912, anno decisivo per Kupka, viene generalmente ritenuto il momento della nascita della pura arte astratta. Accanto ai due famosi dipinti di Kupka, in mostra a Praga si possono ammirare anche alcuni interessanti acquarelli preparatori.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Amorpha Fuge à deux couleurs, 1912
L’ottava sala è dedicata alla partecipazione di Kupka al neonato Salon de la Section d’or del 1912, in cui erano esposte circa duecento opere di trenta artisti, e che aveva l’ambizione di presentare un movimento del tutto nuovo nella pittura contemporanea. L’esposizione era dominata da artisti cubisti, ma si trattava esclusivamente dei “cubisti dei Salon”, i quali, rispetto alle ricerche dei padri del movimento (Braque e Picasso), cercavano di inserire nelle loro opere maggior movimento e colore. In linea con questa nuova ricerca erano anche le opere esposte in mostra da Kupka, tra cui il grande dipinto Compliment del 1912.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Compliment, 1912
Nella nona sala sono esposte le due opere, tra cui Plans verticaux III, inviate da Kupka al Salon des Indépendants del 1913, un Salon importante in quanto segna la nascita di un nuovo movimento, l’orfismo.
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Plans verticaux III, 1912-13
Rispetto alle opere esposte appena un anno prima, che presentavano punti e linee irregolari, Kupka manifesta in questi suoi nuovi lavori un desiderio di regolarità che si manifesta attraverso l’inclusione nel suo linguaggio visivo di linee verticali geometriche.
La decima ed ultima sala, infine, è dedicata al Salon d’Automne del 1913, dove l’artista espose due dipinti dal comune titolo “Localizzazione dei motivi grafici”, tra cui Localisations de mobiles graphiques I, che presentano un’ulteriore possibilità della sua concezione non figurativa dell’arte, mostrando due diverse modalità di visione frammentaria immersa in uno spazio mentale soggettivo. Con la sala del Salon d’Automne del 1913, dove oltre ai due dipinti sono esposti anche i pastelli preparatori, termina il percorso della mostra di Praga.
Kupka, infatti, non avrebbe esposto al Salon des Indépendants dell’inizio del 1914, mentre il Salon d’Automne di quell’anno non sarebbe stato aperto. La prima guerra mondiale, infatti, era appena scoppiata e avrebbe sconvolto e, in molti casi anche spezzato irrimediabilmente, la vita di molti artisti. Anche Kupka vi prese parte arruolandosi come volontario e impegnandosi attivamente per l’indipendenza del suo paese nativo. Soltanto dopo una lunga pausa, infine, con l’adesione nel 1931 al gruppo astrattista internazionale Abstraction-Création, egli avrebbe ripreso pienamente le sue ricerche artistiche che avevano caratterizzato la sua intensa attività prima della guerra, ma questa è una storia diversa, di cui i curatori della mostra organizzata a Praga hanno scelto di non trattare.
Emanuele Greco
František Kupka al Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga, Localisations de mobiles graphiques I, 1912-13
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Emanuele Greco
Critico e curatore delle mostre di SIMBOLI ART GALLERY, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, fondata nel gennaio 2011 a Firenze (vedi LINK).
Nato nel 1981, Emanuele Greco è storico dell’arte e critico, laureato all’Università degli Studi di Firenze ed attualmente iscritto alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università degli Studi di Siena. Mail: e.greco@hotmail.it.
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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia Emanuele Greco per la recensione della mostra dedicata a František Kupka a Palazzo Salm – Galleria Nazionale di Praga.
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