Lui sorride a tutti ma quando i suoi occhietti incrociano i suoi si illumina di una luce particolare.
Lei lo abbraccia che quasi lo soffoca e nel suo sguardo si alternano tenerezza e qualche volta fastidio. Lei lo ha osservato per mesi, così pacifico nella culla che dormiva...nel suo sguardo lo stupore e la meraviglia per quell'esserino che dopo tanto parlarne, si era materializzato. Lo ha presentato orgagliosa al mondo, lo ha annusato, studiato, accarezzato. Piano piano gli ha fatto posto nella sua vita e nel suo cuore. Non è facile essere primogenita: trovarsi a condividere il tempo della mamma, vedere i tuoi giochi in mano ad un altro, beccarsi il vaccino dell'influenza solo per proteggere il fratellino troppo piccolo (sob!), e sopratutto imparare ad aspettare...perchè prima chiamavi e subito qualcuno correva e ora invece, spesso devi attendere un attimo: perchè Acciuga deve poppare, perchè si deve addormentare, perchè la mamma sta preparando la pappa...e tu piccola donnina con gli occhi vispi, senza troppe rimostranze ti sei attrezzata di pazienza e con qualche capriccio ti sei adattata. Non è facile essere il secondogenito: è vero la mamma è più serena, più esperta nelle "manovre", ma il paragone è sempre pronto, ci si aspetta che tu ripeta il meglio della primogenita. E invece è tutta un'altra storia, tutto un altro percorso, niente di ciò che ha funzionato con lei funziona con te...sei diverso e questo è tutto. Poi ci siete VOI DUE. FRATELLI.Tu che vuoi il pigiama uguale al suo, per sentirti più simile. Lui che si allunga per afferrarti i riccioli. Tu che strilli per fargli paura e lui che risponde ridendo a crepapelle.
Poi ci siete VOI DUE.
FRATELLI.
Al calduccio, una domenica mattina sotto il piumone nel lettone. Occhi negli occhi ridete tra voi, stretti stretti, le mani intrecciate per affrontare insieme il mondo.