Fratelli di Razza è una antologia a tema. I vampiri, ancora i vampiri, sempre i vampiri. L'idea di Nicola Roserba (n.d.r. il curatore dell'antologia) è stata quella di voler raccontare l'evoluzione di questa stirpe attraverso i secoli, partendo dalle origini sino a giungere ai giorni nostri. Racconti diversi tra loro, è vero, ma comunque legati da un simbolo, un nastro, una sorta di richiamo ancestrale che accomuna i vampiri e li identifica nonostante la loro personale identità. Una antologia costruita nei minimi dettagli che introduce il lettore nell'idea attraverso il racconto della Massaro, per poi riproiettarli direttamente in epoca romana, e quindi risalire lentamente, attraverso il medioevo, sino all'epoca moderna. Ritratti di singoli individui, alle prese con orde barbariche, o con briganti nascosti nelle foreste ai confini dei villaggi sardi, o ancora perfettamente integrati in un mondo tecnologico e minacciato da terroristi e creature non ben identificate.
I racconti, come ho detto, sono molto diversi tra loro. Alcuni originali, altri più vicini ai luoghi comuni. C'è qualità, forse qualche svista, forse avrebbe potuto essere ancora meglio di ciò che è divenuta nella sua stesura finale. Credo però che sia una buona amalgama. Credo che faccia ciò per cui è stata pensata. E' un ottimo strumento di intrattenimento. I vampiri di questo libro non annoiano, anzi... affascinano. Credo che, i racconti scelti per l'antologia, sono in grado di avvicinarsi ai differenti gusti dei lettori. Chi ama l'azione non potrà che lodare il testo di Arona. Chi invece cerca il racconto gotico potrà scegliere tra due o tre titoli interessanti. Per colui che vuole essere percorso da brividi troverà comunque il testo che lo soddisfa. Nell'insieme, quindi, e a mio parere, l'antologia ha colpito nel segno. La cosa più interessante, dopo che l'avranno letta in molti, sarà aprire un dibattito che permetta di chiacchierare amabilmente sui temi toccati dai racconti, sulla storia umana sfiorata dalla stirpe di sangue, dalle vicende che più hanno apprezzato e, da quelle che invece hanno deluso.Spero, difatti, di scoprire su qualche blog letterario un bel dibattito di questo tipo.
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