Inoltre, Antonio Rezza non è un tipico attore di teatro con la voce impostata e le movenze studiate a tavolino. È piuttosto un saltimbanco, un giullare di corte, una specie di cantastorie senza storie, ma solo sensazioni. È un caratterista, un mimo, uno capace di modellare il suo corpo e i muscoli della sua faccia nelle maniere più incredibili.
E come un giullare di corte, Rezza può parlare di qualunque cosa e può farlo con i toni che preferisce. La cifra del suo racconto è fondamentalmente comica, ma può andare da un tono semi-serio e semi-drammatico ad uno apertamente insolente ed irriverente. Può giocare sul palcoscenico, ma anche fuori dal palcoscenico tirando in ballo i suoi spettatori.
La sua bravura è al di là di ogni ragionevole dubbio. E dopo aver visto questo unico spettacolo, Fratto X, riesco a capire perché negli anni i suoi spettacoli si sono costruiti una folta schiera di fedeli seguaci che vanno ad ogni nuova messa in scena e ridono fin dalla prima battuta. E lo fanno perché sanno benissimo che cosa li aspetta.
Ah, dimenticavo. Se decidete di andare a vedere uno spettacolo di Rezza preparatevi psicologicamente: potrebbe mettervi alla berlina di fronte a tutto il pubblico del teatro! ;-))
Voto: 3,5/5