Free To Play parte 2: giochi di guerra

Creato il 14 dicembre 2013 da Guideitech

La situazione è sempre la stessa. Sono finiti i saldi Steam, il portafogli piange e la voglia di avventure non è ancora passata! Ma i titoli in libreria sono stati giocati e rigiocati. Una soluzione c’è? Se si vuole c’è sempre Torrent; ma se una persona desidera restare fuori dal mondo della pirateria e premiare i creatori dei giochi come fa? La vera soluzione è prendersi un po’ di tempo e imparare come girano le cose nel mondo del web dove le possibilità sono enormi e i prezzi bassissimi. Visto l’ampio interesse mostrato sui social network per l’articolo sul free to play già presente in questo sito, ho pensato di estendere la lista per lanciare delle altre proposte, in modo da risparmiarvi un po’ di lavoro. La maggior parte dei titoli online sono degli MMO e qui ve ne introduco alcuni. Per i neofiti significa Massive Multiplayer Online, ovvero delle community enormi costruite su server dove moltissime persone si connettono contemporaneamente. Sono giochi che si possono far girare solo su una solida connessione ad Internet, dove si incontrano persone di tutte le nazionalità e dove ci si fa prendere dalla competizione o dalla voglia di migliorarsi e ci si investono molte ore di gioco.

Guerra senza frontiere

Ci sono così tanti giochi online, di buona qualità e, soprattutto, gratis che si potrebbe fare una rubrica solo per loro. Tanto per incominciare a citarli vi faccio il primo esempio: Planetside 2. È un MMOFPS ovvero uno sparatutto giocato in massive multiplayer online, che si può scaricare gratuitamente tramite Steam; è il seguito di Planetside, il primo, vero, gioco di questa categoria. Sinteticamente il gioco si svolge dentro a una guerra in corso fra tre gigantesche fazioni umane, nate dopo la colonizzazione del pianeta Auraxis, luogo dove si svolgono tutte le vicende. Non ha molto senso dilungarsi sul filone narrativo perché questo gioco non è pensato per avere una storia curata. Auraxis non è nient’altro che un’arena per una gigantesca, continua guerra in PVP (non esiste PVE), dove si combatte per la conquista di pezzi di territorio da portare alla propria fazione.

Questo pianeta è a sua volta diviso in tre continenti ognuno con i suoi punti nevralgici, ognuno con un approccio di gioco diverso dato dalla sua orografia, ognuno con un sistema di obbiettivi da difendere e conquistare. Il tutto in proporzioni mastodontiche! Per darvi un’idea vi descrivo un po’ cosa succede in gioco. Una volta entrati in partita la prima cosa che colpisce, a parte la mole della mappa in vista, sono i compagni di squadra. All’inizio in genere se ne vedono una decina assieme che corrono tutti dalla stessa parte, verso il punto segnato in mappa. Inizi a convergere anche tu al punto e, man mano che avanzi, vedi sempre più persone, mezzi blindati che corrono, velivoli che ti sorpassano a tutta velocità. Quelli davanti te arrivano per primi in cima a una collina e si fermano, iniziano a sparare.

Sali sopra anche tu e ti ritrovi di fronte un caos micidiale: sei davanti a una base nell’atto della sua conquista. Decine di persone, proiettili, esplosioni e tank che girano cercando di abbattersi a vicenda mentre un velivolo ogni tanto precipita giù… Non renderò mai l’idea che voglio, ma se pensate che ci sono 6 diverse classi che collaborano, mezzi da terra e aerei tipici di ogni fazione, da sbarco e combattimento, e che conquistare una base è un lavoro lungo e strategico, capirete che le scene che si vedono hanno un solo aggettivo. Mozzafiato. È un gioco che consente di crescere per 100 livelli, migliorando le armi e i mezzi corazzati con il progredire dell’esperienza, diventando quindi membri prestigiosi del proprio esercito. È curato nei dettagli delle armi, nel bilanciamento delle classi e delle fazioni, che sono diverse nell’approccio alla guerra e ugualmente forti. In tre parole: vale la pena.

 Macchine da battaglia

Quando andai al primo GamesWeek, nel 2011, mi ricordo che vidi lo stand di World of Tanks e pensai “tutto questo spazio espositivo per questa vaccata?”. Non sono mai stato così in errore come quella volta: la Wargaming.net quello spazio se l’era guadagnato eccome, con alcuni dei titoli MMO più innovativi e belli dell’anno e che solo un pregiudizio stupido come il mio poteva valutare in quel modo. Innanzitutto vi presento il mio amico carro armato: dopo essere stato escluso dalla guerra o aver fatto la parte del comprimario per un sacco di tempo, in World of Tanks il protagonista ritorna lui. Scordatevi però l’approccio di quelli col culo parato dalle tonnellate d’acciaio tutto intorno.

Non si combatte più contro dei soldatini! Ora quelle tonnellate sono un peso che occorre muovere con molta attenzione, perché ciò che si ha puntato contro non sono più fucili, sono altri carri. Il gioco di squadra è fondamentale, innanzitutto nella gestione tattica di vaste mappe, dove è importante segnalare una formazione in avvicinamento o una postazione di artiglieria. Ma anche perché di tank ce ne sono più di 100 diversi, ognuno con la sua velocità, il suo rateo di fuoco, i suoi punti deboli e forti. Quindi non si vedono più cariche frontali, sarebbero un suicidio. Invece non è infrequente vedere squadre effettuare pregevoli manovre di evasione o imboscate, sfruttando coperture e punti morti della visione nemica.

Quello che sembrava un titolo grezzo per gente che ha voglia di spaccare tutto si è rivelato invece un gioiellino tattico dove la scelta del carro con cui si entra in partita altera gli equilibri dell’intero gioco. World of tanks vanta peraltro una community vastissima (si parla di 70 milioni di persone) ma equilibrata da un software di selezione dei giocatori che si basa sulle latenze e addirittura consente una mira assistita per correggere gli errori dati dalle disparità di connessione. Andate a incontrarli su worldoftanks.com.

Pioggia di piombo

Un altro grande protagonista del gioco multiplayer gratuito è l’aereo da combattimento, presente in due bei titoli, simili fra di loro: World of Warplanes della già citata Wargaming.net e War Thunder della Gaijin Entertainment. Niente di meglio per veder piovere proiettili in alta quota! Premetto che i giochi sono diversi, che nessuno dei due clan di fanatici mi aggredisca in strada, per favore! Però, come i binomi FIFA/PES o Battlefield/CoD sono paragonabili. Il succo è: ci si guadagna, abbattendo i nemici, aerei, accessori e armi per diventare i migliori piloti di caccia dei cieli virtuali. Si differenziano per una serie di piccoli particolari che però non riuscirei neanche più ad attribuire correttamente a uno o all’altro titolo. Ci si può scontrare con altri giocatori in singolo oppure in squadra, ci si può concentrare sull’uso di piccoli fragili caccia o su pesanti bombardieri, ma soprattutto si vola!

Un sistema di volo realistico e articolato, che garantisce gli effetti dell’essere stati colpiti con prestazioni ridotte, che risente del tempo atmosferico. Ancora una volta l’aggettivo che ricorre maggiormente è “impressionante”, perché sono giochi ben fatti, che consentono scontri dinamici, manovre elaborate e spettacolari, accerchiamenti ed elusioni, adrenalina fra le nuvole! Le grafiche di mezzi e paesaggi sono elaborate in modo da essere il più possibilmente fedeli agli originali, così come la cura dei dettagli, quali le ombre negli abitacoli o i danni agli aeromezzi: esplosioni, fumo e schianti sono un godimento per gli occhi.

Nonostante questo il motore si dimostra sorprendentemente leggero e consentendo un gioco fluido anche con computer mediocri. Certo c’è un problema nel giocare a questi titoli, perché i risultati conseguiti sono strettamente legati all’abilità del giocatore. Occorre una certa prontezza nel ragionamento per capire e anticipare il nemico, l’unico vero mezzo per essere sicuri di tirarlo giù. Che gli scarsi si tengano fuori pista, dunque, ma non c’è dubbio che dopo un po’ di allenamento con i bot, chiunque se la sentirà di affrontare gli avversari umani!


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