Freelance: 6 errori da evitare

Creato il 20 ottobre 2011 da Kalaris @EssereFreelance

Non c’è dubbio che sbagliare sia umano, ma solo gli esseri diabolici perseverano. Diabolici e stupidi, se perseverano sempre sugli stessi errori.

Ecco perché sono dell’opinione che ad un certo punto della propria carriera ogni freelance si debba prendere un attimo di pausa per passare in rassegna tutti gli errori commessi dai quali ci si è liberati e dai quali come è giusto che sia, si è imparato qualcosa.

Mi piace un po’ meno chiamarmi imprenditrice, eppure noi freelance siamo proprio questo, e se vogliamo che la nostra attività vada per il verso giusto, dobbiamo limitare all’osso gli errori. I più comuni? Almeno sei.

Caricarsi di troppo lavoro

Uno dei miei primi errori è stato proprio quello di caricarmi di troppo lavoro. Adoravo l’idea d’avere mille impegni e di sfoggiare un’agendina carica di scadenze, ed ero convita che il tempo a mia disposizione durante una giornata fosse infinito: beh, ti comunico una cosa, non è così! Per quanto ovvio, ci ho messo qualche mese per capire che a svolgere troppi lavori contemporaneamente rischiavo di svilupparli lentamente e soprattutto non soddisfacendo a pieno il cliente. Riletture troppo sbrigative di un pezzo non mi consentivano di individuare gli errori di battitura, e la stanchezza a fine giornata, non mi faceva godere a pieno una serata fra amici o in famiglia. Ho scoperto presto che il segreto per una buona carriera freelance non è la quantità di lavoro svolto, ma la qualità e soprattutto che un creativo deve prima di tutto scoprire il proprio ritmo ed in base a quello organizzare la giornata. Perseverare nell’errore potrebbe essere fatale per un freelance: i clienti parlano e quando ci viene appioppata la nomea di web content poco professionali diventa davvero difficile liberarsene.

Lavorare durante i week end

Siamo schiavi o freelance? Non avevo iniziato a far questo lavoro per organizzarmi le giornate come preferivo? In teoria sì, in pratica, agli inizi mi sono lasciata prendere la mano e quindi ero on 7 giorni su 7, e non c’erano festività che tenessero.

Ci ho messo più di un anno per  capire che senza staccare mai avrei ucciso la mia creatività e la mia passione per questo lavoro. Meglio tardi che mai!

Saper scegliere

Ci scelgono i clienti, o siamo noi a sceglierli? Un po’ entrambe le cose. Dobbiamo piacerci a vicenda. E per scegliere un cliente dobbiamo informarci sul suo conto, esattamente come lui si informa sul nostro. Come? Parlando con colleghi, navigando, frequentando i forum del settore. E se il cliente non ci piace? Semplice, basta imparare a dire: “no, grazie!”.

Il giusto prezzo

Prima di dare un prezzo al tuo lavoro, prima di inviare un preventivo, prima di accettare un compenso che non ti convince pensaci bene. Inizio ad averne le tasche (sono una signora) piene di chi mi propone lavori da prestare gratuitamente o con compensi irrisori. Niente di strano che questi “clienti” esordiscano o chiudano dicendo che fanno parte di associazioni no profit e che cercano scrittori per passione. Siamo tutti appassionati, altrimenti non faremmo questo lavoro, quel che non dobbiamo mai dimenticare è che noi con questo lavoro ci paghiamo le bollette! Quindi fatti pagare il giusto!

Non dimenticare inoltre che il prezzo che farai dovrà essere comprensivo della ritenuta d’acconto o dell’iva. Quando fai un prezzo specifica sempre che sia al lordo o al netto della ritenuta.

Poco tempo per il self marketing

Per farci conoscere dobbiamo necessariamente promuoverci. Oggi è abbastanza facile grazie ai social network ed ai blog/siti personali, purtroppo però la promozione richiede tempo. Agli inizi pensavo fosse tempo buttato eppure presentarsi al mondo con un bel profilo linkedin, con una bella pagina facebook, con un curato spazio twitter o con un sito aggiornato, è tutta un’altra cosa.

Freelance con ufficio

Lavorare dove capita non è male, non all’inizio. Però quando gli impegni aumentano insieme alla necessità di concentrazione, avere un proprio ufficio e una propria scrivania aiuta. Pensare di non averne necessità per me è stato un errore. Per questo invidio tutti i miei colleghi che riescono a lavorare in caffetteria, in biblioteca, al mare. Ma dove la trovano la concentrazione?

E tu?

Quali errori hai commesso agli esordi della tua carriera? Quali commetti ancora oggi?

Photo Credit: evotik

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