Freevolt: segnali radio e sostenibilità

Creato il 03 ottobre 2015 da Cristian Deraco @christiandher

Avete mai sentito parlare di inquinamento elettromagnetico? Ebbene, qualora non lo sapeste, tutti gli apparecchi che funzionano mediante onde radio quindi smartphone, tablt, modem e similari gestiscono una grande quantità di segnali che rilasciano piccoli pacchetti di energia nell'ambiente sottoforma di dispersione elettromagnetica. L'idea alla base di Freevolt è quella di riutilizzare questa energia in termini di sostenibilità energetica.

In realtà il sistema Freevolt si basa su pochi semplici componenti: un'antenna che capta i segnali nel range di frequenza 0,5-5 GHz, un circuito per trasformare l'energia in corrente, un raddrizzatore per trasformare la corrente in corrente continua e un accumulatore per immagazzinarla. Pochi semplici componenti in cascata per realizzare un progetto ambizioso.

Freevolt sviluppa una potenza dell'ordine del centinaio di microwatt, inadatta per alimentare un dispositivo esoso com uno smartphone ma bastevole per tenere in vita particolari sensori i quali potrebbero funzionare anche in ambienti dove è difficile fare arrivare l'alimentazione in altri modi.

Si tratta di un progetto in una fase ancora piuttosto embrionale ma sono sicuro che sentiremo ancora parlare di Freevolt in futuro.


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