Fremantlemedia e Sky hanno sottoscritto nel 2014 con l’artista e con la società che ne gestisce i diritti d’immagine (Edizioni Però srl) diversi contratti per la partecipazione di Morgan in qualità di giudice all’ottava edizione di X Factor Italia, accordi che prevedevano un compenso complessivo molto generoso, ben al di sopra degli standard di mercato. Sia Sky, sia Fremantlemedia hanno interamente liquidato la quota di spettanza della società Edizioni Però.
La quota di spettanza dell’artista è stata invece sottoposta a pignoramento da parte di Equitalia Nord Spa, per il soddisfacimento di un credito di oltre 300.000 euro vantato dalla società di riscossione nei confronti dell’artista. Sia Fremantlemedia sia Sky, avendo ricevuto intimazione da parte di Equitalia Nord, hanno quindi provveduto e provvederanno a versare quanto dovuto alla suddetta società, estinguendo così ogni debito nei confronti di Morgan.
Nel contratto stipulato dall’artista con Fremantlemedia era inoltre presente una clausola che prevedeva, in aggiunta al compenso di cui sopra, un “bonus” legato al pieno e scrupoloso rispetto dei suoi impegni con la produzione. Il bonus non è stato corrisposto perché Morgan ha tenuto più volte pubblicamente una condotta incompatibile con i principi basilari di professionismo (disertando, ad esempio, un’intera giornata di registrazione del cosiddetto “Bootcamp”, che è andata in onda con soli tre giudici presenti, e lasciando in diretta una delle puntate della fase Live di X Factor), nonché adottando dei comportamenti incresciosi anche dietro le quinte.
Le dichiarazioni di Morgan nei termini riportati dalla stampa appaiono del tutto prive di fondamento e diffamatorie. Ciò sorprende e amareggia una volta di più un gruppo di lavoro che negli anni ha fatto tutto il possibile per aiutare e supportare l’artista nella propria complicata vicenda umana e professionale, andando molto al di là di quanto normalmente avviene nei rapporti tra emittente, produttori e artisti, con pazienza infinita. Almeno fino ad oggi.