Parla Wilhelm Stekel, medico viennese, ex paziente di Freud.
Per diffondere la psicoanalisi il Dottor Freud propose di organizzare e tenere degli incontri con noi, giovani medici, nel suo appartamento.
Stava bene, dovevamo decidere il nome da dare a quegli incontri, per stamparlo su felpe e cappellini rossi che avremmo poi indossato agli appuntamenti.
Trovammo il nome: "INCONTRI ORGANIZZATI DAL DOTTOR FREUD E TENUTI NEL SUO APPARTAMENTO AL 19 DELLA BERGGASSE OGNI MERCOLEDI SERA".
Freud, avvolto da una nuvola di fumo di uno dei suoi puzzolentissimi sigari, disse:
"Non indosserò alcuna felpa o cappellino con su scritto - NEL SUO APPARTAMENTO - quando l'appartamento è il mio!", poi afferrò per la gola Max Kahane, giovane medico co-fondatore degli incontri e minacciando di ucciderlo a mani nude, pretese di cambiare il nome dei nostri incontri in: "INCONTRI ORGANIZZATI DA ME E TENUTI NEL MIO APPARTAMENTO AL 19 BERGGASSE OGNI MERCOLEDI SERA" e aggiunse "Scriveremo questo su felpe e cappellini che saranno esclusivamente di colore blu!".
Noi giovani medici, escluso Max Kahane che si trovava svenuto sul pavimento, non eravamo daccordo e io stesso dissi:
"Perchè diavolo noi giovani medici dovremmo indossare felpe e cappellini con su scritto - NEL MIO APPARTAMENTO - quando chiaramente noi non siamo nel nostro appartamento?" e poi aggiunsi "Felpe e cappellini, dovranno essere rossi o non se ne fa niente!"
Alfred Adler, giovane medico co-fondatore degli incontri e personalità più brillante del gruppo, disse:
"Perchè dovremmo stampare su felpe e cappellini - OGNI MERCOLEDI SERA - quando abbiamo concordato che ci troveremmo al giovedì?" e poi aggiunse "Io non indosserò felpe o cappellini che non siano gialli!".
"Io ho il cuoio capelluto debole e il cappellino non lo metto!" disse Rudolf Reitler, giovane medico co-fondatore degli incontri e aggiunse "Fanculo!".
Non se ne fece niente.
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