fritures zakinthou

Da Great
Premessa obbligatoria: non conoscevo questi dolci tradizionali; li ho visti qui e mi hanno incuriosito.  Avevo in mente di postare qualcosa di Zante per parlare un po’ di questa meravigliosa isola, ma non avevo ancora deciso cosa.Mi ha intrigato la semplicità degli ingredienti e della preparazione.Devo dire che non mi sono pentita. E’ la prima volta che li  faccio e non ero sicura che li avrei postati. Finchè non li ho assaggiati.
Se devo dire dalle centinaia di isole greche quale sia quella che amo di più, direi proprio questa.Non soltanto per le bellissime spiagge e il mare cristallino. Da vedere  assolutamente la spiaggia del relitto, (navaghio),  una delle più famose e fotografate di tutta la Grecia.  Non solo per il buon vino e la buona cucina. Da provare assolutamente la verdea. Non solo per le “kantades”, tipiche canzoni che si sono sviluppate nelle isole dello ionio. In tante taverne ci si può imbattere in  gruppi che le cantano. Non solo per il primo  parco nazionale marino greco che costituisce uno  dei maggiori siti di nidificazione della tartaruga caretta caretta del Mediterraneo.L’ ’ho amata in primis per la sua storia. Ed è esattamente questa che per prima ho conosciuto di Zante. Prima la storia, poi l’isola.Crocevia di popoli e civiltà per tanti secoli, è stata abitata nel periodo neolitico e fu citata da Omero nella sua Iliade.Il suo periodo d’oro lo visse durante la dominazione della Repubblica Serenissima, che durò per circa 6  secoli. Dominata dai veneziani, non subì l’occupazione dell’impero ottomano, e il suo sviluppo fu analogo allo  sviluppo del mondo occidentale.E’ proprio durante questo periodo che ha avuto   il suo carattere architettonico, chiarissimamente influenzato dall’architettura italiana, tanto che veniva nominata la “Firenze greca”.I nobili dell’isola studiavano nelle università di Padova, di Roma, e indifferentemente parlavano l’italiano e il greco.Come sappiamo tutti vi nacque Ugo Foscolo, da padre veneziano e madre greca. Questi matrimoni  “misti” erano  all’ordine del giorno e contribuirono a creare una società compatta, senza distinzioni di sorta tra cattolici e ortodossi.Vi nacque Dionysios Solomos, uno dei massimi poeti  greci moderni,  autore dell’inno  nazionale greco.Vi morì invece, Andrea Vesalio, il padre dell’anatomia moderna, che si ammalò durante un suo viaggio e sbarcò a Zante.Il santo protettore dell’isola è San Dionysio, santo ortodosso, originario di famiglia veneziana, che apparteneva all’aristocrazia dell’isola.Si festeggia  ogni anno il 24 di Agosto con una sfarzosa festa che culmina con la processione.
Ingredienti:-   250 gr. di semolino-   750 gr. di acqua-   un pizzico di sale-   zucchero a velo-   cannella in polvereProcedimento:Facciamo bollire l’acqua con appena un pizzico di sale e versiamo a pioggia il semolino.Mescoliamo in continuazione mentre cuociamo esattamente come si fa con la polenta. La consistenza è la medesima.Mettiamo la “polenta” in una pirofila oliata di dimensioni 20 x 30 circa, oliamo leggermente anche la superfiie, copriamo con un tovagliolo pulito e mettiamo in frigorifero per qualche ora.Togliamo dal frigorifero, tagliamo a pezzi e friggiamo in abbondante olio bollente. (io uso olio di arachidi).Mettiamo su carta assorbente per togliere l’olio in eccesso.Spargiamo lo zucchero e la cannella.
Note: io ho tagliato i pezzi a metà dello spessore per ottenere pezzi più sottili.


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