Esiste un blog, Retraction Watch, che a mò di periodico dei fattacci che sconvolgono la scienza (vi basta dare un'occhiata ai titoli per capirne il genere: Whistling the same Tunisia: Serial plagiarists plague the oncology literature; Poldermans update: Magazine cites lack of informed consent, bogus patient surveys, invented data and more; ecc. ecc.), riporta notizie molto curiose fra cui il caso della “Computers & Mathematics with Applications”, una rivista targata Elsevier, che a sorpresa ritratta un articolo intitolato: "Computer application in mathematics" (pdf) con la seguente motivazione:
"This article has been retracted at the request of the Publisher, as the article contains no scientific content and was accepted because of an administrative error. Apologies are offered to readers of the journal that this was not detected during the submission process."L'abstract del papero ripudiato recitava:
"In this study, a computer application was used to solve a mathematical problem. "Le conclusioni "nonsense" affermavano:
"Computer magnification is a Universal computer phenomenon. This technique is applied in physics, astronomy, biology, medicine, architecture, particle physics, genetics, microbiology and in chemistry. Without magnification, deep studies and research are impossible. For the first time in the history of mathematics, the authors applied magnification technology and obtained a solution for a nearly 4300 year old parallel postulate problem. In brief an impossible proposition was proved as possible. This is a problematic problem. Further studies will give birth to a new branch of mathematical science."A tutto questo si aggiunge l'indirizzo email un pò naif di uno degli autori: “ohm@budweiser.com”.
I fratelli Bogdanov (somigliano vagamente ai Winchester)
Ma nel passato sono capitati fattacci ben peggiori. Avete mai sentito parlare del Bogdanov affair? Non è il titolo di un film di spionaggio e le due teste da forca che vedete nell'immagine a fianco (non vi dà l'idea di una foto segnaletica?) sono in realtà due fratelli gemelli, Igor e Grichka, autori di una serie di articoli di fisica teorica, pubblicati su riviste abbastanza "serie", e dedicati alla descrizione di ciò che è realmente accaduto durante il big bang; più precisamente, di ciò che è accaduto durante i primi 10-43 secondi, noti come era di Planck. Dell'affare si parlò a lungo, sui giornali come sul web. Molti blogger presero posizione, iniziando a riflettere sui limiti del sistema peer-review e sulla sua fallibilità (del resto il sistema peer-review è fatto da uomini...va da sé che sia fallibile); gente come Peter Woit, curatore di Not Even Wrong e autore dell'omonimo libro che ha come sottotitolo "The Failure of String Theory and the Search for Unity in Physical Law", armò un feroce attacco contro i Bogdanov (un intero capitolo è dedicato all'affare B.) e al contempo contro la Teoria delle Stringhe. Il libro ricevette a sua volta numerose critiche e non so dirvi se a torto o a ragione dato che non l'ho mai letto. Leggo il suo blog perché lo trovo molto interessante e difatti lo spunto per questo mio post l'ho preso dalle sue pagine. Comunque, tornando alla questione delle fregnaccie che ogni tanto trovano spazio sulle riviste scientifiche, e abbandonando l'affare dei fratelli Igor e Grichka che, tra le altre cose, porta il sapore un pò sanguigno della lotta fra clan avversari, soffermiamoci su quest'altra storia losca che ha per protagonista Jan Hendrik Schön.Il dottor Jan H. Schon
Il dottor Schon, fisico tedesco di 45 anni, salì alla ribalta dopo una serie di "presunte" scoperte rivoluzionarie risultate poi tutte fasulle. Vincitore di quattro premi prestigiosi (tutti ritirati) fu un vero e proprio caso di frode scientifica internazionale. Nel 2001 fu notato dalla comunità scientifica perché in media pubblicava un articolo ogni otto giorni. Fu l'inventore del transistor molecolare (il paper fu pubblicato su Nature) e mostrò di avere delle abilità quasi divine dato che diede il dono della superconduttività a una "plastica". Tutto troppo bello per essere vero. Venne quindi istituito un comitato di inchiesta con a capo il professore Malcolm Beasley dell'Università di Stanford che, al pari della Santa Inquisizione seicentesca, iniziò a mettere sotto torchio coautori e colleghi; rivedette tutti i dati elettronici e i campioni utilizzati (stranamente danneggiati), scoprendo così che si trattava di un gigantesco imbroglio. La condanna arrivò rapida e puntuale. Oltre a tutti i premi gli fu persino revocato il titolo di dottore di ricerca per condotta disonorevole. Uhm, difficile credere che abbia fatto tutto da solo, converrete con me che questa storia puzza parecchio.Prima di chiudere questo post vorrei fare un elenco degli articoli di Schon rinnegati dopo la pubblicazione (i dettagli e i titoli li trovate sulla pagina di wikipedia):
- 8 articoli ritirati da Science
- 6 articoli ritirati da Physical Review journals
- 7 articoli ritirati da Nature.
In questo caso il prestigio della rivista non è stato certo sinonimo di garanzia.