Mi trovo in uno squallido albergo a due stelle, infestato da scarafaggi.In tutti questi giorni non ci hanno mai pulito la camera.Il primo giorno ho trovato un capello biondo nel letto, per fortuna ho il mio sacco-lenzuolo.Sembra di stare in un film di Kusturica, per atmosfere, personaggi, imprevedibilità di piccoli eventi che si susseguono.Questo albergo è una Torre di Babele.La lingua ufficiale del training è l’inglese ma ci sono serbi, croati, sloveni, rumeni e kosovari che parlano nelle loro lingue e si capiscono. Ci siamo noi italiani e albanesi, rumeni e croati ci capiscono quando parliamo (per via della tv).Ci capisce anche una dei due ragazzi inglesi, perché è per metà italiana.Ci sono anche dei ragazzi turchi e ieri è venuto a salutarci anche un ragazzo iraniano, amico del direttore dell’associazione che ci ospita.Noi italiani siamo visti da alcuni come quelli che parlano una lingua molto bella, che vengono da un paese bellissimo che offre un cibo gustoso.Altri ci dicono Italia: pizza, spaghetti e mafia e ci snobbano, non sappiamo perché il nostro essere italiani possa urtare alcune persone.Un po’ come prima di partire tutti ci dicevano attenzione che i serbi sono violenti.Viaggiamo per sfatare pregiudizi e stereotipi che la tv ci ha inculcato su posti e persone e poi capita di cozzare con quelli che gli altri hanno verso di noi.Ci troviamo benissimo con le ragazze albanesi, i ragazzi turchi e kosovari e ieri ho chiacchierato con una ragazza slovena, molto dolce. Ci ha raccontato di essere stata, pochissimo tempo fa, proprio in Salento!Per età siamo i più grandi e così la notte dormiamo mentre gli altri fanno bagordi fino all’alba bevendo rakia, ridendo, entrando e uscendo dalle camere.Scorrono fiumi di alcol, non credo a quello che vedo e già pregusto le lezioni di yoga e meditazione al ritorno, la mia vita rilassante e ordinaria, semplice e bella così com’è.
Il viaggio perfetto è circolare, la gioia della partenza, la gioia del ritorno ha detto qualcuno.