Frozen - il regno di ghiaccio

Creato il 19 dicembre 2013 da Jeanjacques

Le imminenti festività natalizie [scusate, ma è normale che più si va avanti e sempre meno si sente lo spirito natalizio?] sono sempre un'utile scusante per vedersi qualche cartone animato a tema, se possibile con la propria ragazza. Che stranamente quando dici di aver visto un cartone insieme alla tua morosa, la gente non ti guarda dal'alto in basso. Così come io non ho guardato dall'alto in basso la Disney per non aver rifilato la classica solfa di Ebeneezer Scrooge che ci tocca ogni Natale, perché veramente, per quanto Dickens sia un maestro della letteratura, quella storia ha scassato il cazzo. Quindi ecco che si punta su un qualcosa di vagamente fantasy, sempre coi soliti filtri disneiani, ma permeati di quello che ai più è sembrato un feroce femminismo che ultimamente sembra albergare in tutte le nuove principesse, decisamente più cazzute delle loro precorritrici. Insomma, loro mica hanno bisogno del bacio del principe...
Siamo nel regno di Arendelle, situato su di un fiordo. Un giorno la capacità di comandare la neve della principessa Elsa per poco non uccide l'amata sorella Anna, che viene curata, ripulendole la memoria da quell'evento. Elsa invece è costretta a vivere segregata, mantenendo quel suo segreto, che ha però modo di sprigionarsi nella sua maggiore età durante la festa dell'incoronazione. Questo la costringe a scappare, ma Anna è decisa a ritrovarla.

La Disney prosegue nella tradizione che lo zio Walt ha reso alla stregua di forma d'arte, ovvero il saccheggiare delle fiabe/leggende popolari e modernizzarle secondo la sua ottica. Adesso quindi scomodiamo quel povero cristo di Hans Christian Andersen e la sua Regina delle nevi, storia che ricordavo decisamente diversa, ma sì sa, una volta che entri nella Disney sei piegato dalle sue leggi. Il film non ne esce malaccio, però ci sono delle cose che non mi sono piaciute. Innanzitutto la storia... è bella, anzi, è davvero molto bella... ma quel linguaggio così bambinesco della Disney non mi sembra il modo adatto per raccontarla. Non dico di fare il verso a Peter Jackson o Miyazaki, ma un trattamento più serioso forse si sarebbe dimostrato decisamente più azzeccato, senza contare che avrebbe saputo far risaltare meglio alcuni particolari della trama davvero molto belli. Non si arriva allo sfacelo, ovviamente, perché non siamo mai su frangenti troppo fastidiosi, però resta sempre la sensazione di star vedendo un qualcosa che poteva offrire decisamente di più. Troppo spazio viene dato al pupazzo di neve Olaf, della cui presenza si poteva benissimo fare a meno [ma si sa, i bambini dovrebbero adorare queste cose, come i Minions, tipo], e troppo poco invece a certi sviluppi che, a conti fatti, si sarebbero fatti scomodi per un pubblico di infanti. Sena contare che la trama, bella, carina e tutto quello che volete, ma è altamente prevedibile. Non ero arrivato manco a metà che sono riuscito a spoilerare mezze robe alla mia ragazza, che ovviamente si è incazzata come una bestia per il tutto. Ma una trama prevedibile non fa caracollare tutto nella merda, perché è innegabile notare come quelli di Topolino and company sappiano decisamente come raccontare le cose. Infatti io non ho mai visto un film d'animazione (fra gli occidentali, almeno) diretto male, e pure questo riesce a compensare uno script decisamente frettoloso con delle inquadrature e un ritmo decisamente all'altezza della situazione, che ne mascherano le effettiva mancanze. Chris Buck e Jennifer Lee (quest'ultima la prima donna a dirigere un classico Disney, nonché sceneggiatrice del film) fanno un buon lavoro imbastendo un'ambientazione credibile e che non fa storcere il naso ai più grandi. Vero fiore all'occhiello però sono le musiche, davvero belle e quasi alternative, che mi hanno davvero colpito. Quella d'apertura è assolutamente godibile e perfettamente integrata nel contesto nordico, ma quella che mi è veramente piaciuta è All'alba sorgerò, da un paio di giorni diventata una delle mie drogucce personali. Peccato però che non tutte siano integrate sufficientemente bene nel film, cosicché alcune sembrano messe un po' a caso nel film, ma a loro bellezza compensa davvero tutto. Io poi in una ho trovato un'implicita citazione ai Queen, ma dovrei appurare tutto vedendo la versione inglese. A conti fatti quindi ci si trova davanti a un film godibile ma che poteva dare di più, specie dopo quella piccola meraviglia che è stata Ralph Spaccatutto, che aveva saputo unire una storia davvero originale a una sceneggiatura esatta fino al millesimo, ma se non altro non delude come un Cattivissimo me 2.

Da vedersi proprio con la ragazza, o se non altro per godere dei siparietti musicali. Dal canto mio, ho cercato di dimenticare che il pupazzo di neve è doppiato da quell'odiosa persona che è Enrico Brignano.Voto: ★½

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