Le origini del frutto sono incerte, probabilmente bisogna andare a ricercarla nell’Asia del Nord-Est dove la sua coltivazione avveniva già nella preistoria. In Italia invece leggenda narra che venne portata dall’Oriente dal generale Lucullo, che piantò alberi di ciliegio nel giardino della sua villa.
Le ciliege sono frutti ricchi di fibre solubili aiutano nelle diete dimagranti perchè una volta che arrivano nello stomaco assorbono acqua ed aumentano di volume dando un senso di sazietà. Sono depurativi del sangue, lassativi, drenanti del fegato, hanno un’azione antinfiammatoria delle articolazioni e antidolorifica grazie al loro contenuto di antociani, efficaci antiossidanti che vincono il dolore e le infiammazioni.
La pianta si divide in due specie distinte: a frutto dolce e a frutto acido. Dal ciliegio dolce si ottengono le ciliegie duracine, con polpa croccante e dura e dal colore rosso nerastro o bianco, e le ciliegie tenerine, caratterizzate da polpa succosa e morbida e da un colore nero o rosso. Il ciliegio acido si divide invece in tre categorie: le marasche, le amarene e le visciole. Le prime sono ciliegie di piccole dimensioni molto utilizzate dall’industria conserviera per produrre liquori come il maraschino; le amarene, dall’inteso colore rosso, hanno frutti con polpa e succo chiaro e sono utilizzate per la realizzazione di sciroppi e succhi; le visciole sono frutti di color rosso acceso così come il succo e la polpa, che sono molto dolci e sono consumate fresche o utilizzate per la produzione di conserve.
La conservazione in frigo è importante, in un sacchetto di plastica bucherellato perché si disidratano velocemente: se la polpa è un poco molle si conservano per una paio di giorni. Le ciliege assorbono gli odori quindi bisogna prestare attenzione a tenerle lontano da alimenti aromatici.