è il tipico contesto che ti autorizza ad andare in giro senza trucco che tanto chi mi vede, a vestirti alla cazzo e sempre uguale — comportamento che si acuisce con l'avvicinarsi della partenza per evitare di dover lavare all'ultimo i vestiti più carini da portare via — a dormire, leggere, mangiare o non far niente in parti uguali, a infilarci comunque qualche ora di sport e sole per sentirti a posto con la coscienza e nel costume, a fare ordine nella testa, a bilanciare i bilanci e, se possibile, porre le basi per trasformare finalmente in realtà le idee e i progetti che durante l'anno vorresti realizzare, ma che ogni sera schivi perché non hai mai tempo. per me, guardata con queste tinte soft, la città è semplicemente adorabile
mi rendo conto però che non tutti la viviamo con la stessa leggerezza quindi, se nonostante queste premesse sentite comunque il bisogno di scappare da tutto e da tutti per trovare il vostro temporaneo angolo di pace, vi consiglio di organizzare una giornata low cost in campagna, al parco o in montagna con pranzo e ronfata sui prati, magari proprio per ferragosto. e il cesto del pic nic? perché sia degno di questo nome non vi serve prepararne uno da gastrofighetti: bastano uno zaino capiente, panini fatti come dio comanda (per me caprino, pepe e bresaola affettata di fresco), acqua, bibite in abbondanza e qualcuno di questi pratici barattoli di frutta e cereali a strati, per chiudere il pranzo senza dover preparare dolci intrasportabili. completate il tutto con una coperta grandissima, lo spray anti-insetti, un libro e gli auricolari per perdervi tra le nuvole con la giusta soundtrack: se partite preparati ma leggeri l'effetto mini-vacanza è garantito. e intanto che aspettate il mare... ma chi vi ammazza?