Fuga dalla realta'

Da Mammapiky @mammapiky
Siamo fuggiti dalla realtà per una settimana e son tornata con la convinzione che dovremmo farlo più spesso. Programma appena accennato e date improvvisate, da oggi in poi, saranno eletti come requisiti fondamentali per fughe dalla realtà ben riuscite. Anche la meta ha un'importanza marginale, è quello che ci metti dentro a fare la differenza e ad avere il potere di riconciliarti proprio con quella realtà da cui sei fuggita. Che non si dica che le fughe dalla realtà siano tempo perso, per me si tratta sempre e solo di tempo guadagnato e recuperato per capire ciò che ci serve, ciò di cui abbiamo bisogno e soprattutto ciò che ci perdiamo quando frequentiamo questa fantomatica realtà.
I figli? Quante cose scopriamo di loro nel momento in cui li guardiamo dalla giusta prospettiva, senza stress e senza orologio alla mano? 
E così sono stata costantemente a cantilenare "Mai avrei pensato che facessero questo e pure che sapessero fare quest'altro" e invece era tutto lì davanti ai miei occhi, forse c'è sempre stato, solo che io non me ne ero mai accorta e poi ascoltare i propri bisogni, quello che ci serve e che ci fa star bene, se non hai tempo per pensarci non sempre riesci a capirlo. Una settimana in montagna con bambini non può proprio dirsi una vacanza rilassante in realtà. Già la valigia è da ridere, una cosa è doversi portare dietro costumi, short e ciabatte e tutt'altra cosa è sciarpe, guanti, berretti e giacconi. Mi son regolata male e il portabagagli dell'auto è diventato una stiva. La distanza da coprire per toccare meta ha richiesto un bel mazzolino d'ore e non credo serva raccontarvi quante soste intermedie occorrano per non perdere i capelli prima dell'arrivo. I tempi in montagna sono completamente diversi da una vacanza al mare, diversa la temperatura, il paesaggio, diverso quel che si fa e quel che si mangia. In questa settimana sono riuscita anche ad autoconvincermi che polenta e ganache al cioccolato fondente siano alimenti salutari, se non per il fisico di sicuro per l'anima e di sicuro non salirò sulla bilancia per lo meno nel prossimo futuro. Poi c'era la neve e questo per loro è stato sufficiente per far baldoria anche a zero gradi. La vacanza in montagna prevede sci ai piedi ma non sono più i tempi dello skipass settimanale e dei su e giù dalle seggiovie a casaccio e senza meta, che tanto a valle in un modo o nell'altro si torna. Non si parte all'alba e non si torna al tramonto e non si pasteggia a panini e shortini. Ora se si scia, lo si fa mappa alla mano per non sbucare chissà dove. Si preferisce il pass a punti e cascasse il mondo al tocco, serve un rifugio, un tavolo, una minerale e un pasto serio.Però è stato bello, anzi no, è stato una meraviglia. Trasmettere e condividere con loro passioni che fanno parte di noi, fare insieme qualcosa che avevamo sempre fatto ma che con loro ha il sapore di una cosa nuova e al ritorno provare a far diventare realtà quello che abbiamo vissuto, una realtà che, a quanto pare, se vuoi capire, ne devi fuggire.