di Paolo Ruffini
con Guglielmo Scilla, Frank Matano, Olga Kent
Italia, 2013
genere, commedia
durata, 100'
Se l'estetica utilizzata da Paolo Ruffini nell'accumulazione di caratteri definiti per eccesso fisiognomico - basterebbe lo strabuzzamento anomalo di Alfonso o l'insistita rigidità espressiva di Emilio ma lo stesso vale anche per i personaggi secondari - e le ingenuitàdei raccordi narrativi strizza l'occhio ai b movie degli anni a cavallo tra i 70 e gli 80"Fuga di cervelli" è un contenitore più ampio in cui si incrociano influenze eterogenee: dal cinema americano esplicitato nella versione del drugo coheniano aggiornato allo sciallo giovanilista di Scilla, a quelle più sotterrane ma altrettanto palpabili derivate dall'universo strafumato e maschilista diregisti come Judd Appatow e Greg Mottola. Ma non solo perchè nella sarabanda schizzofrenica messa a punto da Ruffini c'è spazio per comicità lapstick e rimembranze boccaccesche , queste ultime legate al feticismo di un corpo femminile utilizzato esclusivamente in funzione delle nevrosi dei protagonisti. Va in questa direzione la scena dell'obitorio, con i cadaveri delle donne, prima esibite nella loro defunta beltà e poi sostituite dagli improvvisati malfattori, in una staffetta tra femminile e maschile contingente ai motivi della storia (rimasti chiusi all'interno del locale i ragazzi aspettano il mattino addormentandosi nei lettini dei defunti) ma anche significativa del punto di vista unilaterale del film, simboleggiato dall'analogia posturale dei ragazzi, distesi ed addormentati, e quindi privi di vita, come le spoglie di cui hanno preso il posto. Ruffini ragiona secondo un autoreferenzialita' fatta di esperienze artistiche e gusti personali che sovvertonoqualsiasigerarchia, riducendoil film aduna sequela di finestre narrative che hanno il respiro e la precarietà delle boutade che hanno reso famosi i loro interpreti. In questo modo il senso di identificazione assicurato da una performance attoriale omologata ai rispettivi modelli di riferimento spinge il film ad un inconsistenza che solo i fan della prima orariusciranno a sopportare. Più che un divertimento "Fuga di cervelli" vuole essere la parola d'ordine di una generazione che non riesce a prendersi sul serio. Per chi non vi appartiene e' impossibile non sentirsi fuori posto.