Ho visto l'esordio cinematografico di Paolo Ruffini, Fuga di cervelli.
Come sono arrivato a tanto ve lo spiego subito. Un po' di tempo fa mi ha contattato un giovine laureando che mi ha chiesto un'intervista per la sua tesi (molto, ma molto, interessante) sulla critica. Dopo lo spiazzamento iniziale, gonfio di ego ho accettato e quindi risposto alle domande. Fin qui niente di ché, a parte la mia vanità a pompa e l'aver detto spocchiosamente a chiunque mi capitasse d'avanti che "a me mi vogliono nelle tesi di laurea" a cui seguivano, in genere risposte tipo "sticazzi". Sta di fatto che nella mia euforia da intervistato, ragionando sulla presunzione di molti critici di non considerare film ritenuti "bassi" ho detto questa cosa: "Insomma dov'è la differenza tra Moravia che ignorava I soliti ignoti e i Don Camillo, e un blogger di oggi che ignora un film di Siani?". Vi starete chiedendo, che c'entra Ruffini? C'entra eccome dal momento che io, preso da un'irrefrenabile senso di coerenza, al grido di "non posso predicare bene e razzolare male" e senza controllare le mie stesse parole, ho preso il film di Ruffini e me lo sono visto.
Prima però sono andato a leggere cosa si diceva in giro dell'esordio dell'artista livornese, che ha comunque racimolato quasi 5 milioni al botteghino, e le premesse non erano delle migliori. La critica ufficiale nel modo più soavemente possibile ha stroncato questo Fuga di cervelli, mentre il pubblico dei siti di streaming pirata ci è andato giù in maniera più pensante arrivando i più di un'occasione a considerare il film di Ruffini specchio dell'intero Paese. Ecco esempi presi a caso:
Ma come sara davvero questo Fuga di cervelli? Per me è un qualcosa di indefinibile. Un qualcosa che sicuramente non ha niente a che fare con il cinema né tanto meno con i video di gente ubriaca che gira su internet.
Caro Paolino, che intenzioni avevi? Volevi fare qualcosa di demenziale simil American Pie o Road Trip? Non ci sei riuscito.
Ps - Di Siani che mi consigliate?