Fukushima: la vita degli sfollati

Da Nippolandia

Pizza napoletana

La vita per gli sfollati nell’area di Fukushima non è semplice. Ma tutti cercano di andare avanti. A Koriyama, a circa 70 chilometri dalla centrale, c’è un centro di accoglienza, realizzato nel palazzetto dello sport, che al momento ospita 1.300 persone. Ognuno ha portato qualcosa dalla sua casa, dai pc agli amuleti. C’è per tutti la speranza di poter tornare nella propria casa entro 10/15 anni. Il tempo necessario per ricostruirle, ristrutturarle o bonificarle dalle scorie radioattive. Ed in questi momenti difficili, un aiuto arriva, in qualche modo, anche dall’Italia. Nel centro di accoglienza sono arrivati i volontari di Japan for life, associazione creata da Salvatore Cuomo, ristoratore di origine italiana che gestisce in Giappone una catena di pizzerie, e Mitsuo Yamono, a capo di alcuni centri estetici. I volontari cercano di regalare agli sfollati una giornata di vita normale. Così mentre i dipendenti di Cuomo preparano la pizza napoletana, quelli di Yamono si danno da fare con massaggi, manicure e tagli di capelli. L’associazione ha dato il via ad un vero e proprio tour nei centri di accoglienza. I volontari sono stati nelle 4 prefetture colpite dal terremoto e dallo tsunami (Fukushima, Iwate, Myagi e Sendai). La giornata è continuata con uno spettacolo di Akaogi Kazuya, campione di pizza acrobatica, e con la consegna ai bambini dei giocattoli portati dall’associazione di volontariato Misericordie di Firenze e Prato. (Fonte: Lettera43.it)


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