Centrale nucleare
Aldo Pinchera, endocrinologo di fama internazionale dell’Università di Pisa, ha rassicurato la comunità italiana di Tokyo sul pericolo derivante dal disastro di Fukushima: “Non dovete preoccuparvi, piuttosto mi godrei Tokyo, una bellissima città con ottimi ristoranti nei quali neanche chiederei se il cibo viene da Fukushima. A Tokyo come a Kyoto non ci sono problemi. Certo non conosco bene la situazione a Fukushima, ma con l’esperienza maturata posso dire che non c’è rischio. Non sarei venuto qui“. Pinchera ha raggiunto Tokyo per partecipare ad un simposio organizzato dall’ambasciata italiana sugli effetti delle radiazioni sulla salute umana. Pinchera ha parlato anche di Chernobyl: “Per giorni le autorità sovietiche hanno tenuto nascosto la crisi. L’alimentazione è proseguita senza accorgimenti con cibo contaminato e 6.000 bambini sono stati colpiti da cancro alla tiroide: le 15 vittime hanno indicato che il carcinoma, anche se maligno, è suscettibile di terapia“. La situazione a Fukushima è invece diversa: “incidente enorme, c’è stata reazione, ci s’è mossi in un contesto avanzato e s’è capito il problema. C’è stata l’evacuazione e si può discutere sui 2-10-50 km dalla centrale, ricordando il compromesso tra fattibile e ideale. Il rischio iodio è sfumato grazie al tempo di decadimento di 8 giorni, mentre il cesio, più resistente, ha possibilità di danni, anche per la gravidanza, assolutamente nulle. Il problema è valutare i dati nel loro contesto e nella loro omogeneità. Roma ha un fondo naturale con radioattività più alta di Tokyo e questo non significa che sia pericolosa“. Infine il professore conclude: “Nascondere oggi qualcosa è veramente difficile, spesso la mancanza di fiducia è proprio all’origine di tutto“. (Fonte: Ansa)