Fukushima: per il governo i cittadini sono al sicuro

Da Nippolandia

Su Youtube sta circolando in questi giorni il video di una riunione tra i rappresentanti governativi e la popolazione dell’area di Fukushima. La gente vuole avere maggiori informazioni e sapere se le istituzioni si occuperanno delle evacuazioni. Ma i rappresentati governativi sembrano minimizzare perchè molte zone sono sicure e, per quelle non sicure, non è compito loro organizzare l’evacuazione. Dichiarazioni forti che hanno suscitato l’ira della popolazione. Alla domanda “Come tutti gli altri anche gli abitanti di Fukushima hanno il diritto di evitare l’esposizione alle radiazioni e di vivere una vita sana. Non lo pensa anche lei?“, Akira Satoh, direttore del comando locale per la risposta all’emergenza nucleare, ha prima dichiarato che “il governo ha fatto quanto possibile per cercare di ridurre il livello di radiazioni“, ma poi ha risposto in maniera scioccante: “Non so se avete quel diritto“. La scena è stata ripresa da un videoamatore presente all’incontro, che l’ha poi messa online. Un giapponese ha tradotto la discussione in inglese ed ha caricato il video su Youtube. Un altro partecipante alla riunione ha detto: “Ci sono delle persone di Fukushima che vogliono essere evacuate. Per favore prendetevi la responsabilità di farlo“. Ma anche per lui la risposta non è stata rassicurante: “Potete andarvene a vostro rischio se volete farlo. Se le persone vivono in un posto sicuro il governo gli chiede di restare dove sono“. Davanti alle domande incalzanti: “Fukushima è quindi un posto sicuro?“, “Persino l’Unione Sovietica evacuò la popolazione dopo l’incidente di Chernobyl. Perché il Giappone, una nazione libera, non può farlo? Che cos’ha fatto il governo negli ultimi quattro mesi?“, “Pensa davvero che i politici a Tokyo siano più importanti della gente di Fukushima? Non si rende conto di quello che sta facendo?“, Sato ha preferito non rispondere ed ha lasciato la riunione. (Fonte: Repubblica)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :