Poiché il governo giapponese non ha finora fornito informazioni precise per quanto riguarda la possibile minaccia posta dalla esplosione della centrale nucleare di Fukushima, gli esperti si sono divisi sulla portata del disastro e le conseguenze per l'ambiente. Un interessante articolo sulla gravità dell'incidente nucleare a Fukushima è stato pubblicato su Haaretz.
Sembra che, subito dopo le prime scosse di terremoto, le autorità giapponesi abbiano spento tutti e sei i reattori situati nella regione colpita, a 250 chilometri a nord della capitale Tokyo, interrompendo il flusso di elettricità ai reattori.
Ma il generatore di emergenza, la cui funzione è quella di fornire alimentazione alla pompa di raffreddamento del reattore, non è stato attivato. Come conseguenza, il nucleo del reattore ha cominciato a scaldarsi.
Nel frattempo, si è verificata una dispersione di materiali radioattivi e gas nell'aria, anche se le misurazioni effettuate indicavano un livello minimo di radioattività. Tra gli elementi più pericolosi dispersi c'erano iodio e cesio, due sottoprodotti del processo di fissione nucleare. Si tratta di due sostanze estreamente volatili che possono facilmente diffondersi nell'atmosfera.
La dispersione di questi due elementi è il motivo per cui il governo giapponese ha iniziato ieri la distribuzione di compresse di iodio, che neutralizzano il rischio di avvelenamento radioattivo che colpisce soprattutto la ghiandola tiroidea.
Uzi Even, della Tel Aviv University, che in passato ha lavorato per la Commissione per l'Energia Atomica di Israele, ha fatto notare che un'altra potenziale fonte di pericolo è la possibilità che le apparecchiature utilizzate per misurare i livelli di calore nel nocciolo del reattore potrebbe essere fuori controllo a causa di una diminuzione della potenza elettrica. In tale scenario, gli esperti giapponesi impegnati a prevenire una catastrofe nucleare potrebbero avere delle difficoltà nel valutare la reale situazione del nucleo.
Anche secondo Menachem Luria, esperto di qualità dell'aria alla Hebrew la situazione è molto preoccupante anche perché non si è mai assistito a nulla di simile dagli anni '50, da quando furono condotti esperimenti nucleari in atmosfera.
"Da quanto abbiamo potuto capire, questo disastro è ancora più pericolosa di Chernobyl, sia dal punto di vista dell'esposizione della popolazione ai materiali radioattivi sia per quanto riguarda la diffusione della contaminazione radioattiva della zona."Gli esperti stanno ipotizzando due possibili scenari il primo dei quali prospetta un disastro sulla scala di Cernobyl, con la fusione del nocciolo e grandi quantità di elementi radioattivi dispersi nell'aria chee sospinti dal vento potrebbero raggiungere località molto lontane dal reattore.