Full Metal Jacket

Creato il 10 giugno 2011 da Tiba84

Uomini cartuccia, rivestiti di piombo per non sentire la propria umanità: macchine per uccidere, piuttosto che uomini. Addestrati dal terribile sgt. Hartmann in un perorso di anti-formazione, i marines sbarcano in Vietnam, luogo eponimico delle guerre cittadine nel Golfo e paesi Arabi degli anni '90 e 2000.
Nei marines ci siamo noi, quando subiamo un addestramento feroce con cui perdiamo la nostra umanità; istruiti e fiaccati nella nostra capacità di scelta, abituati a subire qualsiasi cosa pur di obbedire ad un comando bieco. Siamo manovrati, così come lo furono i soldati in Vietnam.
Siamo trasformati in killer-machine, cioè, prosaicamente, in macchine da consumo, mandati al macello del mercato piuttosto che non della guerra.
E la guerra, nel film, è quell'inferno in cui le anime oscurate dei soldati trovano il loro sfogo, giungendo a compimento di un percorso formativo che inizia con la rasatura iniziale e che passa per una deriva sessuale che si esprime sia nella volgarità dell'istruttore, che negli atteggiamenti dei soldati nei confronti delle donne vietnamite. Alla fine, passati attraverso l'omicidio-suicidio di PallaDiLardo, anche Joker raggiungerà la propria trasformazione (i volti inquadrati ce lo raccontano con puntiglio): anche lui diventa un duro.
Full Metal Jacket: l'intervista...
Conclusione


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