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Full Tilt Poker, Jungleman12 racconta dei suoi $7 milioni congelati

Da Poli @PoliPoker_

Cates Jungleman12Il 15 aprile, giorno in cui Full Tilt Poker ed altre poker rooms dot.com furono oscurate dall’ FBI, molti players americani ed internazionali ebbero i loro bank rolls congelati. Molti di questi avevano solo poche centinaia di dollari (sempre un somma importante) mentre altri poker pro avevano cifre milionarie.

Tra loro abbiamo identificato il players che indossa le vesti del maggior looser della storia Black Friday, un giocatore che ha accolto forse con maggior sollievo la notizia dell’accordo raggiungo tra PokerSTars e DoJ relativamente all’acquisto dei Full Titl Poker e al rimborso dei fondi.

Parliamo del fenomeno dell’online Daniel Cates, conosciuto meglio con il suo FTP nickname Jungleman12, il quale aveva ben 7 milioni di dollari al momento dell’azione restrittiva da parte delle forze federali.

Cates ha dichiarato che circa l’80% del suo bank roll rimase bloccato nell’account di Full Tilt Poker e ha raccontato dei problemi economoci degli ultimi 15 mesi, delle emozioni di speranza in una soluzione allo scandolo FTP e della volontà di andare avanti considerando i propri milioni ormai defunti in un conto online.

Per Cates non fù solo una questione di soldi. Il Black Friday non potè capitare in un periodo peggiore per il 22enne poker pro del Maryland. I mesi precedente il 15 aprile 2011 furono per lui di rapida ascesa professionale a stella degli High Stakes e Full Tilt Poker era la poker room dove stava avendo i suoi maggiori successi.

Nonostante tutto, Cates ha continuato a giocare ad altro livello, spostando la sua residenza in UK e giocando su poker rooms europee dove ha incontrato qualche difficoltà iniziale, subendo una flessione di circa 600.000 dollari, per poi riprendersi e girare in positivo (1.5 milioni di dollari al attualmente).

Dal Black Friday a viaggiato molto ma ammette di sperare di poter tornare presto negli Stati Uniti per giocare a poker legalmente, magari nello Stato del Nevada che sembra essere quello più vicino a partire con una soluzione intra-state, in attesa di una regolamentazione federale.

Il deal PokerStars-Full Tilt Poker da alla possibilità a Stars di operare negli US in futuro, anche se per offrire servizi di online gambling dovranno prima superare il probabile ostruzionismo dei Governi e lobby locali, e chiudere accordi di joint-venture con operatori di casinò terrestri locali.

 


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